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CHIANTI CLASSICO ALLA PROVA DEL BICCHIERE: LE VENDEMMIE (2010 E RISERVA 2009) IN ASSAGGIO CONFERMANO LA GRANDE CONSISTENZA DELLA DENOMINAZIONE DEL GALLO NERO. LA PRIMA ANNATA PIÙ SCATTANTE E NERVOSA, LA SECONDA PIÙ SOLARE E MEDITERRANEA

Italia
Anche negli assaggi il Chianti Classico si conferma terroir mondiale

Il Chianti Classico, alla prova del bicchiere, non delude e ribadisce le spiccate potenzialità del suo territorio di produzione, che ne fanno uno dei vocati al mondo: nell’“Anteprima” dedicata all’assaggio delle nuove vendemmie in commercio, il “principe toscano”, ha saputo declinare in modo convincente due annate la 2010, più nervosa, scattante e reattiva, e la Riserva 2009, più larga, solare e mediterranea, all’insegna di una piacevolezza del sorso davvero con pochi eguali in Italia.
Le annate sottoposte ad esame dallo staff di WineNews (Franco Pallini e Antonio Boco), nella “Chianti Classico Collection”, hanno confermato la consistenza della denominazione del Gallo Nero e la sua capacità di “fare sentire” il territorio, declinando perfettamente due annate, per certi versi, opposte. L’annata 2010 è davvero molto promettente, in possesso di una propria cifra stilistica ben delineata e, senza fare inutili giri di parole, già molto buona. In generale, i vini sono fragranti, godibili e di quelli che ad un sorso se ne cerca già un altro, sospinti da una vivezza acida a tutto vantaggio della bevibilità. Un’annata che rimanda alla tradizione più profonda di questo vino che trovava proprio nel “protagonismo” sulle tavole, la sua linfa principale. Ma non solo. Si tratta di vini che in qualche misura possono “ingannare”: sembrano semplici e scorrevoli ad un assaggio superficiale, ma in realtà posseggono anche una notevole capacità di invecchiamento, comune solo al meglio dell’enologia mondiale. Discorso un po’ diverso per le Riserva 2009. Ampia, a tratti larga, solare e decisamente mediterranea, sa mettere in evidenza le sue caratteristiche principali, a partire dalla sua polposità mai, però, eccessiva. Il risultato è una serie di vini non privi di eleganza e accompagnati da una piacevolezza tutta da gustare.
Tra i Chianti Classico 2010, quello di Badia a Coltibuono, non è la prima volta che gli capita, è un piccolo capolavoro: i profumi sono freschi e agrumati e la sua progressione gustativa saporita e grintosa. Buono anche quello dell’azienda Bandini-Villa Pomona, un vino semplice, ma dotato di profumi tipici e gusto continuo e garbato. Elegante e intenso il Chianti Classico 2009 di Castellare di Castellina e decisamente intrigante il Vigna Grospoli del Castello delle Stinche-Fattoria Lamole, anche se, in parte, ancora da farsi. Aromaticamente “roccioso” e teso in bocca il Chianti Classico Montornello 2010 di Bibbiano, più sfumato e di bella dolcezza il Villa Cerna della casa vinicola Cecchi. Delizioso il Chianti Classico della Fattoria Le Fonti e decisamente ben ritmato il Chianti Classico della Fattoria San Giusto a Rentennano come quello del Castello di San Donato in Perano. Ancora in una fase di gioventù il poderoso Chianti Classico Fonterutoli del Castello di Fonterutoli, sapido e sottile, quasi appuntito, quello di Isole e Olena a cui, per cifra stilistica, quantomeno, assomiglia quello di Villa del Cigliano. Agile e gustoso il Chianti Classico Rubiolo di Gagliole e godibile quello del Castello di Vicchiomaggio. Tra le Riserve 2009, trova un buon equilibrio, Rancia di Felsina. Il vino ha profumi eleganti anche se nno pienamente espressi, degno viatico ad una progressione gustativa incalzante. Fini i profumi della Riserva Montegiachi degli Agricoltori del Geografico, che possiede una bocca elegante e di buon slancio finale. Palato possente e aromi speziati per Le Baroncole di San Giusto a Rentennano, probabilmente in una fase ancora di gioventù. Aromi austeri, tipici e minerali per la Riserva di Villa Pomona che trova nella sapidità e nella grinta il suo punto di forza, come la Riserva Il Campitello di Monteraponi. Solida la Riserva Rocca Guicciarda di Barone Ricasoli, e non priva di eleganza quella di Capannelle. Grintosa la Riserva del Castellare di Castellina, caratteristica che ritroviamo nella Riserva del Castello di Radda, probabilmente tra le meglio riuscite. Di piacevolezza assoluta la Riserva 2009 di Fattoria San Pancrazio insieme alla Riserva Vigna Bastignano di Villa Calcinaia. Più possente la Riserva di Famiglia di Cecchi, che trova probabilmente una sintesi più definita nella versione Villa Cerna. Di impostazione moderna, ma decisamente ben fatta quella di Brancaia.
Gli assaggi del Chianti Classico, all’insegna di una piacevolezza del sorso davvero con pochi eguali in Italia, insomma, non deludono e confermano le potenzialità del territorio di produzione, che ne fanno uno dei vocati al mondo.

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