DOSAGGIO ZERO? QUESTIONE DI FRANCIACORTA, CHAMPAGNE E CAVA: IL MONDO DELLE BOLLICINE SI RIUNISCE A VILLA CRESPIA DI FRATELLI MURATORI (E SUL WEB) PER FARE IL PUNTO CON GLI ESPERTI GUIDATI DA ATTILIO SCIENZA SUL VALORE AGGIUNTO DEL METODO (23 GENNAIO)

Il dosaggio zero? Una “questione” di Franciacorta, Champagne e Cava: il mondo delle bollicine si dà appuntamento a Villa Crespia ad Adro (Brescia), la cantina franciacortina della Fratelli Muratori dove il dosaggio zero ha un “posto d’onore”, per fare il punto con gli esperti guidati dal professor Attilio Scienza, tra i massimi studiosi di viticoltura al mondo, sul valore aggiunto che il metodo che consente al vino di avere un alto contenuto di acidità ed essere dunque più fresco, rappresenta per queste importanti produzioni ed i loro territori. Il 23 gennaio è di scena “#Dzero. Un mondo di dosaggio zero”, un evento di respiro internazionale, perché attorno a un tavolo, coordinati dal professor Attilio Scienza, siederanno un produttore di Champagne, un esperto del Cava, il metodo classico spagnolo, un giornalista italiano e una giornalista anglosassone, ciascuno dei quali darà del dosaggio zero un’interpretazione storica, tecnica e di marketing coordinati da uno speaker speciale, mentre un famoso sommelier blogger farà del convegno una social conference in collegamento diretto con il mondo di Internet e dei social network dove, già da alcune settimane, il passaparola ha iniziato a circolare.
I protagonisti? Il professor Attilio Scienza dell’Università di Milano, coordinatore e promotore dell’evento, introdurrà i lavori con l’intervento dedicato a “L’evoluzione storico-tecnica del significato di liquore e di dosaggio esplosa nel tempo e nei luoghi (Francia e Inghilterra)”, cui seguirà “La percezione del dosaggio zero e la sua evoluzione nel tempo dagli albori di Gancia e Ferrari di fine Ottocento ad oggi” a cura di Luca Gardini, degustatore ed esperto (“Spirito di Vino”), per poi passare la parola a Michel Drappier, produttore di Champagne, che parlerà di “Lo Champagne pas dosè, interpretare le aspettative dei consumatori”, alla wine writer americana Michèle Shah che invece interverrà su “La visione gustativa degli sparkling wine nature nel mondo anglosassone e nei nuovi mercati”, e a Jordi Melendo, giornalista e wine blogger spagnolo, che parlerà di “Varietà diverse da quelle storiche del metodo classico a dosaggio zero”. E ci sarà anche il sommelier e wine blogger Andrea Gori che affronterà il tema “Il Dosaggio Zero visto attraverso la rete”, insieme a Federico Quaranta di Decanter Rai2 in veste di moderatore.
Info: www.arcipelagomuratori.it

Focus - Che cos’è il “dosaggio zero”
Nella vinificazione di uno spumante con Metodo Classico o Champenoise, il “dosaggio” o “dosage” è quella pratica, prevista prima dell’imbottigliamento definitivo, con cui viene aggiunto (dopo la “sboccatura”) a ciascuna bottiglia un vino della stessa partita (è il caso, appunto del “dosaggio zero”) piuttosto che una miscela (chiamato “liqueur d’expédition” o “sciroppo di dosaggio”) che può contenere dello zucchero, del distillato invecchiato o non, od anche del vino maturato in barrique di annate precedenti.
Lo scopo del dosaggio è duplice: da un lato serve ad “addolcire” un vino che non ha quasi residuo zuccherino e, di conseguenza, si presenta con un’acidità molto elevata, dall’altro lato è fondamentale per fornire allo spumante quelle sfumature di aroma e di gusto caratteristiche.
La “liqueur d’expédition” o “sciroppo di dosaggio”, la cui ricetta varia da produttore a produttore, è infatti segreta. Nel caso in cui si rabboccasse col solo spumante appartenente alla medesima cuvée abbiamo, appunto, un prodotto denominato “pas dosé” o “Dosaggio zero” o “Brut nature”.