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IL CUSTOZA “MI PIACE”: LEGGERO, ECLETTICO NEI CONSUMI E MODERNO SENZA TRADIRE LA SUA STORIA, LA “RINASCITA” DEL BIANCO VENETO RIPARTE DAL “DUO” CHIARA TURAZZINI-CARLO NEROZZI AI VERTICI DEL CONSORZIO E DA UNA STRATEGIA SEMPRE PIÙ CONSUMER-FRIENDLY

Il Custoza “mi piace”: leggero, versatile negli abbinamenti, eclettico nelle sue forme di friuzione e dunque moderno, ma senza “tradire” la sua storia, la “rinascita” del bianco delle colline tra Verona e il Garda riparte da una donna, Chiara Turazzini, neo responsabile dell’area tecnica del Consorzio di tutela del Custoza, in “duo” con Carlo Nerozzi, vignaiolo, già presidente di Veronamercato ed ex vice presidente di Veronafiere, da pochi mesi alla guida della denominazione veronese. E punta tutto su una strategia sempre più consumer-friendly, perché, spiega il presidente Carlo Nerozzi, “è su questo stile leggero e moderno che vogliamo investire, nel rispetto della tradizione”. Tanto che la prima iniziativa della nuova squadra del Custoza è proprio un’indagine di posizionamento della denominazione veronese realizzata da Doxa Advice.

“Con questa indagine, effettuata grazie al contribuito della Camera di Commercio di Verona - spiega Nerozzi - abbiamo sondato il parere dei consumatori e dei ristoratori riguardo al Custoza. Abbiamo avuto conferma dei nostri punti di forza, che sono la leggerezza, la piacevole e non invasiva aromaticità e la considerevole abbinabilità del Custoza, un vino bianco eclettico nelle sue forme di fruizione e dunque particolarmente moderno, senza con questo tradire la propria storia. Su questi elementi si incardina quello che potrei definire lo “stile Custoza”, che nasce dal connubio tra le nostre colline e i nostri vigneti. Questo stile e questa identità territoriale li vogliamo rendere sempre meglio percepibili nei nostri vini - per il presidente del Consorzio del Custoza - e siamo certi che Chiara Turazzini sia la persona giusta per accompagnare i nostri viticoltori in questo percorso”.

Trentasei anni, una laurea in Scienze Agrarie con il massimo dei voti, Chiara Turazzini conosce da vicino la realtà del Custoza, avendo incominciato la propria collaborazione con il Consorzio di Tutela già nel giugno del 2002 come tecnico di campagna, con una parentesi presso una delle maggiori società italiane di certificazione, dove si è occupata del piano dei controlli per varie doc venete e lombarde. A lei è affidata la responsabilità dei contatti con la filiera produttiva del Consorzio del Custoza, che associa 500 produttori di uve e una cinquantina di cantine, con 1.200 ettari complessivi di vigneto sulle colline tra Verona e il Garda e 12 milioni di bottiglie prodotte ogni anno.

“La scelta di assegnare un’area importante dell’attività consortile a Chiara Turazzini - spiega il presidente Carlo Nerozzi, affiancato dai vicepresidenti Nazzareno Brunelli e Maurizio Ferri, che rappresentano le due importanti cantine sociali della zona - è coerente con il piano strategico del Consorzio del Custoza da poco approvato dal Consiglio, che prevede una distinzione tra i servizi rivolti al mondo produttivo, che sviluppiamo all’interno della nostra struttura, e l’attività di comunicazione, che abbiamo invece affidato all’esterno. Vogliamo insomma massimizzare prima di tutto il supporto al mondo produttivo del Custoza per orientarlo ad una continua, costante crescita qualitativa, e successivamente comunicare quanto le nostre piccole e medie aziende agricole e le nostre cooperative, fortemente radicate sul territorio, stanno realizzando per valorizzare la propria vocazione vitivinicola”.

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