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ENOLOGI: VENDEMMIA 2011, LA PIÙ SCARSA DEGLI ULTIMI 60 ANNI, -14%, COMPLICE CLIMA, ESTIRPAZIONI E “VENDEMMIA VERDE”. QUALITÀ A MACCHIA DI LEOPARDO, BUONA PER UVE PRECOCI E TARDIVE. QUOTAZIONI ALL’INGROSSO DA +5% A +35%. FOCUS: REGIONE PER REGIONE

Italia
Giuseppe Martelli, direttore generale Assoenologi

La vendemmia 2011 sarà ricordata come quella di un anno record per la scarsità di uve raccolte: è la più “magra” degli ultimi 60 anni, con 40,3 milioni di ettolitri, un quantitativo inferiore del 14% sul 2010.
“Ci troviamo - afferma il direttore Assoenologi, Giuseppe Martelli - di fronte alla vendemmia più scarsa degli ultimi 60 anni. Per ritrovare un quantitativo simile bisogna risalire al 1948, quando si produssero 40,4 milioni di ettolitri”. Nonostante le bizzarrie del tempo, la vite, fino a metà agosto, è riuscita a superare i momenti di criticità, anche perché le basse e le alte temperature, nonché le piogge, anche se fuori periodo, sono capitate quasi sempre nei momenti di necessità della pianta. Il tutto è, però, stato successivamente vanificato dal caldo torrido di un'estate che, dopo una partenza con il piede sbagliato, sembrava non voler finire più. Infatti, le ultime due settimane di agosto e il mese di settembre, che per temperature hanno polverizzato tutti i record, hanno lasciato il segno. Da qui il ridimensionamento quantitativo e, in diverse zone, anche qualitativo della produzione.
Il decremento produttivo nelle regioni meridionali è dovuto anche al ricorso alle estirpazioni con premio e abbandono definitivo dei vigneti. Nella precedente annata sono stati regolarmente estirpati quasi 9.300 ettari che vanno sommati agli oltre 22.000 del 2008 e del 2009. Sicilia, Puglia ed Emilia Romagna sono le regioni che hanno maggiormente fatto ricorso a tale misura. Altro aspetto che ha diminuito la produzione è da imputare alla cosiddetta “vendemmia verde” che consiste nel rendere improduttivo il vigneto per un anno. Basti pensare che detta pratica, solo in Sicilia, ha interessato 13.000 ettari. Il Veneto (7.930.000 ettolitri) si conferma, per il quinto anno consecutivo, la regione italiana più produttiva. Veneto, Emilia Romagna, Puglia e Sicilia insieme producono 23,5 milioni di ettolitri, ossia quasi il 60% di tutto il vino italiano.
Sulla qualità della vendemmia 2011, Martelli spiega che “poteva essere un’annata memorabile. Purtroppo, settembre non ha “fatto la differenza”. Quindi la qualità delle uve e dei vini è stata piuttosto eterogenea e anche in una stessa regione, il buono si scontra con l’eccellente e il mediocre con l’ottimo. Grazie alla sanità delle uve, la qualità ha tenuto: i riscontri di cantina confermano ottimi livelli per i vini prodotti dalle uve vendemmiate precocemente e da quelle raccolte tardivamente. Una certa eterogeneità si riscontra in quelli prodotti a cavallo delle bizzarrie del tempo. In tutti si manifesta una forza alcolica di forte considerazione, non sempre, però, supportata da un altrettanto contenuto in acidi. La situazione è, quindi, a macchia di leopardo. Complessivamente, il 2011, per i bianchi, è alquanto interessante con punte di ottimo e di eccellente. I vini rossi evidenziano una carica polifenolica di tutta considerazione con indubbie possibilità di evoluzione.
E le previsioni di mercato? Assoenologi spiega che “le vendite all’estero, nel 2010, sul 2009, hanno fatto registrare un incremento dell’11,9% in valore e dell’11% in volume. Le cifre del primo semestre 2011 indicano un ulteriore incremento: +14,1% in valore e +15,4% in volume, sempre sullo stesso periodo 2010. La ripresa del settore c’è e si vede. Performance importanti visto che, nel 2010, è stato esportato quasi il 50% della produzione nazionale, il che significa che i vini italiani, sia pure con cauto ottimismo, stanno tornando a volare.
Dati che sono confermati anche dall’aumento delle quotazioni all’ingrosso di uve, mosti e vini, in quasi tutte le regioni italiane con incrementi medi che vanno dal 5% al 35% per le tipologie più richieste. Va ricordato che i prezzi all'ingrosso dei vini nel 2010 erano stati uguali a quelli del 2009 che, a loro volta, erano scivolati di oltre il 30% sul 2008.


Focus - La produzione 2011 (stime Assoenologi) … regione per regione
(Regione/ettolitri vino e mosto 2010; dati Istat/variazione percentuale/stima 2011

Piemonte/2.996.000/-10%/2.700.000
Lombardia/1.349.000/=/1.350.000
Trentino Alto Adige/1.161.000/-5%/1.100.000
Veneto/8.351.000/-5%/7.930.000
Friuli Venezia Giulia/1.334.000/-5%/1.270.000
Emilia Romagna/6.601.000/-15%/5.620.000
Toscana/2.857.000/-15%/2.430.000
Marche/927.000/-20%/740.000
Lazio/1.259.000/-10%/1.130.000
Abruzzo/3.028.000/-20%/2.420.000
Campania/1.869.000/-15%/1.590.000
Puglia/7.169.000/-20%/5.740.000
Sicilia/5.676.000/-25%/4.260.000
Sardegna/475.000/ +5%/500.000
Valle d’Aosta, Liguria, Umbria, Molise, Basilicata, Calabria/1.685.000/-10%/1.520.000
Totale - 46.737.000/-14%/40.300.000

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