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LA NUOVA VITA DI JAMES SUCKLING, DA “WINE SPECTATOR” A “DIVINO TUSCANY” (DI SCENA, DAL 2 AL 5 GIUGNO, A FIRENZE), DALLA CRITICA ALL’EVENTO PIU’ ESCLUSIVO DEL MONDO DEL VINO NEI PALAZZI PIU’ BELLI DEL RINASCIMENTO ITALIANO. TUTTI I PARTICOLARI ...

Italia
Ecco Divino Tuscany con James Suckling

Sembra ieri quando James Suckling era ancora il critico più in voga nel mondo del vino: partito dagli Stati Uniti, dove ha fatto il suo ingresso nel panorama giornalistico ed enoico ben 30 anni fa, è presto diventato il punto di riferimento dell’autorevole “Wine Spectator” in Europa, dividendosi tra Londra, Bordeaux e la Toscana, dove vive tutt’oggi. Poi, pochi mesi fa, l’addio alla rivista che lo lanciò e che lui stesso ha contribuito a fare grande nel mondo, e via verso nuovi lidi, nuovi progetti.
L’ultimo, in ordine di tempo, è il “Divino Tuscany”, l’evento nato per celebrare “l’eccellenza toscana nella produzione dei vini in un’atmosfera elegante e confortevole, con degustazioni disegnate su misura per promuovere e celebrare tu e il tuo vino”, come si legge nella mail spedita ai produttori toscani. Lo scopo? Mettere in contatto, grazie ai sicuri buoni uffici di Suckling, i produttori con i maggiori importatori, collezionisti e distributori del mondo. La partecipazione, preme ricordare, non è aperta a tutti, ma solo ai migliori 50 produttori della Toscana.
Chi li sceglie? Sempre lui, James Suckling. L’invito è rivolto a tutti grandi del vino toscano. Il prezzo? C’è da reggersi forte, anche il prezzo non è per tutti: 10.000 euro a produttore, con la possibilità però di un banco di assaggio su misura dell’azienda, di una promozione eccezionale su ogni media, dal sito personale di James Suckling ai giornali, di essere presenti nel merchandising dell’ex guru di “Wine Spectator”, per non parlare dell’occasione che si offre a 20 “invitati” ogni produttore, di accedere alla kermesse con uno sconto del 20% sul costo del biglietto, che intero costerebbe ben 1.200 euro. Sì, 1.200 euro per godere, nell’ordine, di serata di inaugurazione, cena di gala (con dibattito), degustazione dei 50 migliori produttori di vino in Toscana, degustazione guidata da James Suckling, cene esclusive nei dintorni del capoluogo toscano e, per finire, un barbecue di chiusura in campagna.
Ma c’è anche chi, piuttosto che puntare l’indice sul salto della quaglia di James Suckling - da giornalista a promoter - fa, invece, notare come questa, in realtà, sia una manifestazione che segna una vera e propria rottura con le decine di appuntamenti che annualmente invadono l’Italia. Un evento che si rivolge ad un pubblico selezionatissimo, in particolar modo ai collezionisti di tutto il mondo, e non tragga in inganno il fatto che sia interamente a pagamento, la volontà, evidentemente, è quella di andare oltre certi cliché e verso il raggiungimento di risultati commerciali importanti.
Alessandro Grassi (Grassi - Partners Pr, con sede a Milano, Firenze, Londra; www.grassipartners.com), managing director, ha scritto a WineNews, spiegando che “fa molto piacere che ci sia questa attenzione sull’evento “Divino Tuscany”, che si presenta veramente come un momento eccezionale ed “ecumenico” per il vino toscano di eccellenza, vedendo tutti i migliori produttori toscani riuniti nel promuovere, per la prima volta a livello internazionale, la unicità di questo territorio e dei suoi protagonisti. Il programma è in via di definizione finale e, nei prossimi giorni, potremo finalmente liberarlo. Sarà mia assoluta premura riprendere contatto con WineNews, non appena esso sarà definito e divulgabile e concordare tutti gli interventi che possano dargli risalto”.

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