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Il 1 maggio non è festa per tutti: secondo i dati Fipe 977.000 operatori di locali pubblici in tutta Italia saranno sul posto di lavoro, di cui il 50% sotto i 30 anni

La Festa dei Lavoratori sarebbe la festività in cui i lavoratori si riposano. Ma non è così per tutti, anzi: chi lavora in bar e ristoranti sa bene che sono feste come questa, e come Natale, Pasqua e Capodanno che portano più gente a mangiare al ristorante o a trascorrere la giornata fuori casa.
I dati Fipe - Federazione Italiana Pubblici Esercizi, infatti, confermano a pieno questa tendenza: secondo la Fipe saranno 977.000 gli operatori del fuoricasa, bar, ristoranti, locali di intrattenimento e stabilimenti balneari, al lavoro il 1 maggio (644.000 dipendenti e 333.000 lavoratori indipendenti, ossia i titolari e i soci delle imprese): di questi, oltre il 50% ha meno di 30 anni.
Il 30% dei lavoratori dipendenti totali saranno operativi nel Nord Ovest, seguito da Sud e Isole (24,7% dei dipendenti totali), e Nord Est (23,5%). Fanalino di coda il Centro con il 21,9% dei dipendenti totali.
“L’operatività delle nostre imprese è di fondamentale importanza - commenta il Presidente Fipe, Lino Enrico Stoppani - per garantire l’accoglienza e i servizi indispensabili per un Paese che ha nel turismo uno dei motori principali della sua economia. La festività del Primo Maggio è l’occasione utile anche per ringraziare tutti i lavoratori del settore, per l’impegno e la professionalità che valorizzano il loro quotidiano lavoro, rafforzando immagine, considerazione e attrattività turistica del nostro Paese”.

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