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Il cibo a domicilio cresce, anche in Italia, dove, nel 2017, sono stati 4,1 milioni gli italiani che lo hanno ordinato regolarmente attraverso siti e app, mentre 11 milioni chiamano direttamente ristoranti e pizzerie. A dirlo la Coldiretti

Il cibo a domicilio cresce, anche in Italia, dove, nel 2017, sono stati 4,1 milioni gli italiani che lo hanno ordinato regolarmente attraverso siti e app, mentre sono 11 milioni quelli che usano il telefono in maniera costante per farsi portare a casa piatti e pietanze direttamente da ristoranti e pizzerie, di ogni livello, che guardano con sempre maggiore attenzione al servizio “porta a porta”. A dirlo la Coldiretti, secondo cui il risultato di questo fenomeno è anche “il diffondersi delle società di food delivery che sono diventati una importante opzione per chi non ha voglia di cucinare o di uscire di casa ma vuole comunque garantirsi piatti serviti in locali e ristoranti. Alcuni siti hanno una diffusione internazionale altri nazionale o locale ma in generale la copertura è maggiormente garantita nelle grandi città mentre più ridotta è l’offerta nelle periferie dove il servizio è inferiore”. Dati, quelli di Coldiretti, divulgati dopo la notizia della bocciatura da parte del Tribunale di Torino del ricorso dei rider di Foodora, principale player del settore, sospesi dopo avere protestato contro le condizioni di lavoro in Italia.
“L’offerta - continua la Coldiretti - spazia dalle diverse versioni di pizza ai piatti etnici fino ai classici della tradizionale alimentare italiana come la pasta consegnati in contenitori termici che garantiscono che il piatto si mantenga caldo. Il trasporto avviene principalmente in bicicletta ma anche con motorini per ovviare ai vincoli delle zone centrali a traffico limitato delle grandi città. I tempi di consegna sono solo in alcuni casi prefissati e non superano i sessanta minuti ma è possibile stabilire una fascia oraria precisa mentre per quanto riguarda il pagamento è diffuso quello on line e non sempre è possibile quello in contanti. Tra i siti più gettonati che si contendono il mercato nazionale ci sono Just Eat, Foodora, Deliveroo ma in Italia - spiega la Coldiretti - si moltiplicano anche le realtà locali con forte penetrazione nelle aree di riferimento. La possibilità di scelta è normalmente molto ampia anche se varia a seconda del luogo di consegna con maggiori difficoltà per le zone più isolate. Sui costi è in atto una competizione tra i diversi “players” con offerte gratuite di trasporto, promozioni e ribassi. Una guerra commerciale che - conclude la Coldiretti - rischia di ripercuotersi sulla l’interna filiera, dalla gestione del personale ai conti dei ristoratori fino ai loro fornitori dei prodotti agricoli e alimentari”.

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