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OriGIn Ue, 300 indicazioni geografiche europee (che insieme fatturano 30 miliardi di euro), sotto una stessa insegna, per pesare di più nelle trattative commerciali tra Europa e Paesi Terzi e rafforzare il dialogo tra Consorzi ed Istituzioni

Un’organizzazione europea di 300 indicazioni geografiche, per un fatturato alla produzione che supera i 30 miliardi di euro, sotto una stessa insegna, per pesare di più nelle trattative commerciali tra Europa e Paesi Terzi: ecco OriGIn Ue, il progetto presentato a Bruxelles dal Vicepresidente della Commissione Agricoltura, Paolo De Castro, e dal Presidente di OriGIn Claude Vermot-Desroches, che comprende anche Aicig, l’Associazione dei Consorzi di tutela del Belpaese che rappresenta il 95% delle produzioni ad Indicazione Geografica. Lo scopo? “Presidiare l’evoluzione dei negoziati bilaterali di libero scambio della Ue per aiutare i consorzi europei a rafforzare il dialogo con le istituzioni”, come spiega il presidente Aicig Cesare Baldrighi. Fondamentale, in questo senso, sarà riuscire a “migliorarne le clausole e chiedere una maggiore partecipazione al negoziato. Come Associazione cercheremo di fare la nostra parte, mettendo a disposizione le specifiche esperienze dei Consorizi di Tutela affinché questo coinvolgimento del sistema delle Dop e Igp sia il più fattivo possibile”.
Il sistema europeo di tutela rinforzata per le Denominazioni di Origine nasce nei primi anni novanta, in coincidenza con l’apertura dei mercati globali. Una coincidenza di date importante perché segnala che la Comunità Europea ha voluto fin da subito tutelare il suo patrimonio agroalimentare per bilanciare l’apertura della concorrenza mondiale. “A distanza di vent’anni - racconta Paolo De Castro - la Commissione Europea considera il riconoscimento del sistema delle Dop e delle Igp come un elemento centrale degli accordi commerciali, in quanto importanti fattori per lo sviluppo economico e produttivo. I trattati internazionali sono importanti per la tutela delle denominazioni fuori di confini comunitari, ma lo è anche il coinvolgimento dei consorzi di tutela durante le negoziazioni di tali accordi. Non è possibile escludere i diretti interessati: i consorzi devono essere consultati perché sia possibile raggiungere, quando non si riesce ad ottenere il pieno riconoscimento, il miglior compromesso possibile. Grazie alla costituzione di OriGIn EU sarà possibile far gioco di squadra a livello comunitario per difendere ed incentivare la qualità dei nostri prodotti”.
Così, le priorità di OriGIn Eu per il biennio 2018-2019 saranno principalmente, oltre agli accordi bilaterali e plurilaterali dell’Ue riguardanti le Ig, la semplificazione delle procedure con riduzione dei ritardi e armonizzazione delle regole di protezione, la difesa verso gruppi di Ig al fine di farne valere i diritti nell’Ue, compresa l’applicazione della protezione d’ufficio negli Stati membri, il rifiuto delle domande di registrazione di marchi in conflitto con le Ig e la lotta alla contraffazione a livello doganale, nonché dal sostegno agli accordi firmati dalle autorità nazionali con le piattaforme di e-commerce per proteggere le Ig sul web. Rientra tra gli obiettivi del biennio 2018-2019 anche l’interpretazione dei regolamenti Ue sulle Ig in merito alle infrazioni e una lettura più uniforme della legge a livello europeo per la risoluzione di controversie, la protezione per le Indicazioni Geografiche di prodotti non agricoli, il sostegno ai propri membri per rispondere efficientemente alle sfide della sostenibilità economica, sociale e ambientale, nonché la promozione e la fornitura di informazioni relative ai prodotti agricoli nel mercato interno e tra i Paesi terzi con l’obiettivo di diventare una piattaforma di incontro e scambio per gruppi di Ig di diversi Paesi Ue interessati a lanciare campagne promozionali congiunte, soprattutto nei Paesi terzi.

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