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Botta e risposta commerciale sulle sponde del Pacifico: la Cina risponde per le rime all’amministrazione Trump e annuncia dazi tra il 15 e il 25% su 128 prodotti a stelle e strisce esportati oltremuraglia, tra i quali vino, carni e alluminio

Ad un solo giorno di distanza dalla retromarcia della Casa Bianca relativa ai dazi che avrebbero presto coinvolto l’interscambio tra Usa e Unione Europea, che ha escluso dalla “guerra commerciale” tanto sbandierata dal Presidente Trump Paesi alleati come Ue, Australia e Corea del Sud, si arroventa l’atmosfera sul fronte più “caldo” delle tensioni commerciali internazionali, ovvero quello tra Unione e Repubblica Popolare Cinese.
Il Ministero dell’Economia di Pechino ha infatti annunciato ufficialmente di essere pronto a imporre dazi compresi tra il 15% e il 25% su 128 tipologie di prodotti che gli Usa esportano oltremuraglia
, per un valore totale superiore ai 3 miliardi di euro, e che includono anche vino, carni di maiale e ortofrutta: una notizia sicuramente non benvenuta in California, dalla quale proviene il 97% del vino americano che viene venduto in Cina, per un controvalore nel 2017 di 210 milioni di dollari (con un +10% in valore anno su anno).
“La Cina”, si legge nel comunicato ufficiale, come riportato da “The Drinks Business” (www.thedrinksbusiness.com), “non vuole combattere una guerra commerciale, ma non ha alcuna paura di combatterne una”: parole inequivocabili, e che potrebbero essere il preludio quanto a uno scontro all’arma bianca quanto a un ulteriore dietrofront.

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