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Maurizio Martina si è dimesso da Ministro delle Politiche Agricole, ruolo che passa “ad interim” al Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. “È stato un onore. Di certo il destino agricolo italiano rimarrà per me sempre un impegno e una passione”

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Maurizio Martina si è dimesso da Ministro delle Politiche Agricole

“Da questo pomeriggio non sono più Ministro delle politiche agricole. Ho rassegnato le dimissioni per rispetto del ruolo istituzionale che ho avuto l’onore di ricoprire e per l’impegno che sono chiamato a svolgere in questa fase per il Partito Democratico”. Così, con queste poche parole affidate a Facebook, nel tardo pomeriggio di ieri, sono arrivate le dimissioni di Maurizio Martina dal ruolo di Ministro delle Politiche Agricole, incarico che passa “ad interim” all’attuale Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Dimissioni annunciate, ovviamente, in seguito al suo nuovo ruolo “segretario reggente” del Partito Democratico, e, di fatto, arrivate comunque nella fase di uscita del Governo attualmente ancora in carica, in attesa della formazione di quello nuovo, quale che sia la sua composizione ed il suo orizzonte.

“È stato un onore servire il Paese in questi anni da Ministro delle Politiche Agricole. Grazie a quanti mi hanno dato fiducia e anche a quanti mi hanno criticato. Penso - ha aggiunto Martina - di aver dato un contributo positivo. Di certo il destino agricolo italiano rimarrà per me sempre un impegno e una passione”.


Un impegno, quello prima come vice segretario e poi come attuale segretario del Pd, che ha assorbito sempre di più l’impegno di Martina, soprattutto negli ultimi mesi del suo mandato.
Puntuali sono arrivati i commenti delle principali organizzazioni agricole del Paese.
“Ringraziamo Maurizio Martina per il lavoro svolto ed il contributo dato negli anni in cui ha ricoperto la carica di ministro delle Politiche agricole”, ha detto il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti.

“Siamo grati a Maurizio Martina per la proficua collaborazione di questi anni che ha portato importanti risultati all’agricoltura italiana - è il commento del presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo - risultati che vanno dal taglio della fiscalità, al sostegno all’insediamento dei giovani nelle campagne, fino all’etichettatura made in Italy per importati categorie di prodotto come lattiero caseari, pasta, riso e derivati del pomodoro. È importante che il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni garantisca anche in questa fase transitoria la necessaria attenzione al settore che è diventato una risorsa strategica per il Paese soprattutto alla luce degli importanti appuntamenti comunitari”. Il riferimento evidente è alla riforma della Politica Agricola Comunitaria che, come riportato nei giorni scorsi, rischia di subire un pesante taglio delle risorse a disposizione.

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