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Il manifesto politico di Coldiretti, semplificato in cinque punti, ha raccolto ben 700 firme dai candidati alle prossime elezioni Politiche. Moncalvo: “la tutela del made in Italy è diventata priorità per tutti, il voto un momento decisivo”

Istituzione di un Ministero del Cibo, etichettatura d’origine su tutti i prodotti alimentari, semplificazione per le imprese agricole, eliminazione del segreto sulle importazioni e nuova legge sui reati agroalimentari. Sono i cinque punti del manifesto politico della Coldiretti per la salvaguardia dell’industria alimentare italiana, e la sua qualità. La Coldiretti, in vista delle elezione politiche del 4 marzo, ha sottoposto il suo manifesto a molti candidati, dei quali ben 700 lo hanno firmato. Segno, per la Coldiretti, che in tema di alimentare l’Italia vuole andare in una direzione, che è quella della tutela del made in Italy. Per questo “dare all’appuntamento elettorale la dignità - ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo - e la partecipazione che merita è un atto di patriottismo e responsabilità verso il nostro Paese in un momento decisivo per il rilancio del Sistema Italia”.
Coldiretti propone l’istituzione di un Ministero del Cibo che riunisca in sé le funzioni del Ministero delle politiche agricole e quelle del Ministero dello sviluppo economico, relative alla definizione delle strategie e degli interventi di politica economica e di promozione del settore agroalimentare: ciò per garantire un’unica regia e un unico indirizzo per il cibo italiano. In materia di etichetta d’origine Coldiretti chiede al prossimo Governo di estendere l’obbligo a tutti i prodotti in commercio, difendendo nello stesso tempo i decreti nazionali degli ultimi anni. Su Unione Europea, prosegue la Coldiretti, occorre intervenire anche per impedire un sistema di etichettatura come quella nutrizionale a semaforo, fuorviante discriminatorio ed incompleto che finisce per escludere paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta. L’altra grande battaglia da portare avanti, continua la Coldiretti, è quella della semplificazione dei processi burocratici per le aziende agricole, e va poi tolto, rileva la Coldiretti, il segreto sulle importazioni mettendo finalmente in trasparenza i flussi commerciali delle materie prime provenienti dall’estero per la produzione alimentare. Infine, serve portare a termine, conclude la Coldiretti, l’iter della legge sui reati nel settore agroalimentare.

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