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Cresce ancora l’export agroalimentare italiano che nel 2017 ha superato la soglia dei 41 miliardi di euro (+7%), grazie però a prodotti trasformati: per Confagricoltura i dati Istat sono amari, dato che l’Italia importa sempre più le materie prime

L’export alimentare italiano ha fatto registrare nel 2017 un ulteriore aumento, portando il valore totale oltre i 41 miliardi di euro. Ma è una vittoria a metà, perché di pari passo crescono anche le importazioni di materie prime, che all’interno dei confini nazionali vengono trasformati e rivenduti. A rivelarlo sono i numeri resi noti da Confagricoltura che, attraverso il presidente Massimiliano Giansanti, ha commentato la situazione non poco amara.
I dati Istat sulla bilancia commerciale agroalimentare nazionale infatti, confermano che è stata superata la soglia dei 41 miliardi di euro di esportazioni agroalimentari del nostro Paese, con un incremento di quasi il 7% rispetto al livello raggiunto nel 2016. È evidente, come sottolinea Confagricoltura, che questo risultato è dovuto soprattutto ai brillanti risultati dell’export dei prodotti trasformati (alimentari, bevande e tabacco) che nel 2017 crescono in percentuale più dell’import (rispettivamente +7,5% l’aumento delle esportazioni contro il +4,5% dell’aumento dell’import rispetto al 2016).
“Quello della crescita dell’export agroalimentare complessivo è un successo - osserva il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti - ma “dimezzato”, perché stiamo diventando sempre di più un Paese che importa prodotti e materie prime agricoli, che poi trasforma. La bilancia commerciale di questi prodotti continua a soffrire. Nel 2017 le importazioni sono ancora una volta aumentate più dell’export e il deficit si è ancora riportato oltre i 7 miliardi, il valore peggiore dal 2014”.

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