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Le elezioni politiche sono alle porte, e il futuro Governo dovrebbe “prendere esempio dalla Germania” per superare il digital divide nelle zone rurale italiane e dare così modo di svilupparsi ad “agricoltura 4.0”. Lo auspica Confagricoltura

A meno di tre settimane dalla fine della campagna elettorale, e dal weekend nel quale verranno eletti i componenti della prossima legislatura, si moltiplicano gli appelli dei portatori di interesse nei confronti del futuro governo. E, di conseguenza, anche quelli delle associazioni di categoria dell’agroalimentare tricolore, un settore nel quale l’impulso delle nuove tecnologie, inscritto nell’evoluzione dei procedimenti aziendali denominato “industria 4.0”, è stato e sarà sempre più rilevante, ed è anche per questo che Confagricoltura, per bocca della responsabile del proprio Gruppo Innovazione e Digitalizzazione Diana Theodoli Pallini, ha rimarcato la necessità di investire nelle infrastrutture essenziali per l’implementazione su larga scala di questo processo.

“Abbiamo letto con molto interesse”, ha dichiarato Theodoli Pallini, “il programma del nuovo governo tedesco che destinerà 12 miliardi di euro alla banda larga e ultralarga; l’obiettivo della Cancelliera tedesca Merkel è di realizzare la “gigabit society” entro il 2025, “senza escludere le aree meno urbanizzate e di stampo rurale””. Il futuro governo dovrebbe quindi prendere esempio non solo dalla Germania, in questo senso, ma anche dall’altro Paese più influente nella politica Ue, ovvero la Francia, dove “già da quest’estate, il Presidente aveva annunciato di voler abbattere il digital divide del Paese, anticipando al 2020 la copertura a banda larga di tutto il territorio. Conoscendo l’attenzione di Macron per il settore primario, siamo certi che tutte le aree rurali francesi verranno attrezzate a dovere. L’investimento nel digitale diventi l’obiettivo principale anche del prossimo governo italiano: sappiamo che dall’anno scorso sono partite sperimentazioni di banda larga mobile 5G in alcune nostre città, con investimenti previsti di 190 milioni di euro, ma le risorse appaiono ancora esigue rispetto all’obiettivo di “industria 4.0” (che dovrà diventare anche “agricoltura 4.0”). Auspichiamo che anche le nostre zone rurali, attualmente scarsamente coperte, abbiano garantito lo stesso accesso alla banda larga entro il 2025, come quelle dei colleghi tedeschi”, ha concluso.

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