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Le imprese italiane vedono crescere fatturato e investimenti, ma l’agricoltura è tra i settori con la crescita più debole, e tra i più indebitati (soprattutto con i consorzi agrari): a dirlo i dati dell’Industry Forecast 2017-2019 by Cerved

L’agroalimentare, nel complesso, è un settore in salute. Ma il suo primo anello, quello agricolo, che produce le materie prime alla base si molte eccellenze, non se la passa così bene, dal punto di vista economico. Emerge dall’Industry Forecast 2017-2019 di Cerved (società che fornisce servizi di valutazione, gestione e recupero crediti, report e studi di settore a aziende e istituti finanziari, www.cerved.com), che analizza le previsioni economico-finanziarie e sul rischio di credito di ben 233 settori dell’economia italiana. Tutti in positivo, agricoltura compresa. Che però, nel triennio in esame, è il settore che cresce meno.
Le aziende agricole, per esempio, sono tra quelle con una crescita dei fatturati più lenta in assoluto (+1,8% all’anno, lontana dal +4,5% dei trasporti o dal 4,2% della metallurgia, per esempio. E ancora, le aziende agricole sono quelle che, dopo il settore della logistica, sono più in sofferenza dal punto di vista del credito, con debiti finanziari pari a 6,4 volte il Mol (margine operativo lordo), per un totale di 14 miliardi di euro ed in particolare, spiega il rapporto, i Consorzi Agrari sono la tipologia di impresa in assoluto peggiore in questo parametro, con un rapporto tra debiti finanziari e Mol di 369,4.
Tutto questo in quadro generalmente positivo, e in cui, spiega il Cerved, “migliorano quasi tutti gli indicatori economici delle imprese italiane: fatturato e valore aggiunto aumentano di oltre 3 punti (3,2% e 3,1%), +8,2% gli investimenti, in leggero incremento la redditività (da 8,4% a 8,5%) e la sostenibilità del debito. Stabile la patrimonializzazione al 33,8%”.

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