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Al 2018 i consumatori italiani associano “speranza” e “ripresa”, e più del 90% manterrà o aumenterà la spesa in cibo e bevande (ma per quelle alcoliche la previsione è un -0,5%), con consumi a +1%. Così il sondaggio di fine anno Coop-Nomisma

“Speranza” sempre al vertice (21,4%, ma con un -11,1% sul 2017), seguita da “ripresa” (+7,8% anno su anno, al 15,4%) e “cambiamento” (+3,2%, a 15,1 punti percentuali): ecco i tre termini che, secondo i risultati del sondaggio di fine anno Coop-Nomisma per Italiani.coop, i consumatori italiani associano maggiormente all’anno appena cominciato. La svolta verso l’alto del ciclo economico, che appare effettivamente robusta dai dati macroeconomici, porta anche un crollo di tutti i termini negativi, come “timore” e “crisi” (-6 e -3%, a 4,5 punti circa entrambi), ma i frutti di questa rinnovata fiducia verranno raccolti soprattutto, a detta dei rispondenti, da settori merceologici diversi dal beverage, con il 23,3% del campione che ritiene di spendere cifre maggiori, anno su anno, in “viaggi e vacanze”.
Il settore “cibo e bevande”, però, è quello che gode della maggiore stabilità, con un 79,7% che non prevede di variare la propria spesa alimentare e un 11,8% che prevede di aumentarla. Dati questi che confermano anche le previsioni del “Rapporto Coop” 2017 sui consumi degli italiani, secondo le quali l’alimentare crescerà si dello 0,5% quest’anno, ma il settore delle bevande alcoliche virerà in negativo di mezzo punto percentuale (unico settore merceologico a presentare il segno meno), mentre i consumi nel settore alberghiero e della ristorazione aumenteranno del 2% - la seconda variazione positiva più robusta, dopo il +3,1% della voce “ricreazione e cultura”.
Una variazione di segno che contrasta con il corposo +1,4% messo a segno dal comparto delle bevande alcoliche, con i dati di vendita in gdo relativi al primo semestre 2017 che hanno visto la birra crescere maggiormente (+7,5% in volumi e +8,1% in valore), con Champagne e spumanti a seguire (+5,9%/+3,8%) e il vino in aumento del 2,7% in quantità e del 2% in valore, ma con la maggior percentuale del comparto bevande dopo l’acqua confezionata (20,1% contro 20,8%).Rallenterà, inoltre, la corsa della crescita dei consumi, che si è assestata a +1,5% nel 2017: per l’anno in corso l’aumento dovrebbe fermarsi a +1%, in linea sia con l’aumento del potere d’acquisto delle famiglie italiane che con l’aumento del volume d’affari della grande distribuzione nazionale. La rappresentazione più efficace della crescita della fiducia della popolazione, ad ogni buon conto, risiede nei dati di vendite di iper e supermercati durante la settimana di Natale, con un eloquente +15,6% anno su anno e le regioni del centro-sud Italia in cima alla classifica dei tassi di crescita nel periodo (Campania in testa, con un +16,2%, seguita da Molise, Umbria e Puglia).

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