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Gli italiani tornano a spendere per le tavole delle feste: pranzi e cenoni valgono 4,8 miliardi di euro, +10% sul 2016. è record anche all’estero, con l’export che, solo a dicembre, varrà 3,5 miliardi (+6%). A dirlo i dati di Coldiretti e Ixè

Per le Feste di fine anno gli italiani tornano a spendere per la tavola: il 10% in più sul 2016, con la spesa per pranzi e cenoni che sarà la voce più importante per il budget delle famiglie, per un totale di 4,8 miliardi di euro. Ecco la stima di Coldiretti, oggi, a Roma.
La maggior parte della spesa alimentare delle feste è dedicata al pranzo di Natale che l’86% degli italiani, secondo l’indagine Coldiretti/Ixè, consumerà nelle case, dove il menu resta fortemente legato alla tradizione made in Italy. Lo dimostra il fatto che il 90% dei cittadini del Belpaese porterà in tavola lo spumante, che è il prodotto della ricorrenza più presente, seguito dal panettone che con il 76% si posiziona davanti al pandoro, il quale finirà sul 70% delle tavole. La frutta locale scelta dal 90% degli italiani batte nettamente quella esotica o fuori stagione, alla quale comunque non rinuncia il 43% degli italiani. La novità di quest’anno è l’arrivo nel piatto dei cosiddetti superfood ai quali sono associate specifiche proprietà salutistiche. Più di un italiano su quattro (26%) li porterà in tavola con un positiva tendenza a riscoprire quelli della “nonna”, dalle noci al farro, dalle visciole alla roveja rispetto a cibi diventati di gran moda in Italia come lo zenzero o le bacche di goji, che provengono in gran parte dalla Cina, paese ai vertici per gli allarmi sanitari. Si assiste anche - afferma la Coldiretti - a una fortissima attrazione verso il fai da te casalingo con ben il 48% delle famiglie che preparerà in casa almeno un dolce tipico delle feste. Tra le novità 2017, l’arrivo dei primi panettoni e pandori 100% italiano, che utilizzano grano tenero, burro, zucchero, uova, lievito madre e scorze di arance candite, tutti da produttori nazionali.
Per il made in Italy alimentare è record storico sulle tavole delle festività anche all’estero, con l’export di vini, spumanti, grappa e liquori, panettoni, formaggi e salumi solo per il periodo di Natale che supera i 3,5 miliardi di euro, in aumento del 6% sulla base delle proiezioni Coldiretti per il mese di dicembre 2017. Ad aumentare è il valore delle esportazioni di tutti i prodotti più tipici del Natale, dallo spumante (+14%) ai panettoni (+11%), ma crescono anche i vini (+7%), i salumi (+8%) e i formaggi (+9%), e le grappe e liquori (+5%).
“Un’ottima premessa per l’anno che verrà con il 2018 che è stato proclamato anno internazionale del cibo italiano nel mondo - ha affermato il presidente Coldiretti, Roberto Moncalvo - al quale l’Italia si presenta con la mappa dei tesori dell’economia locale che può contare su 5.047 prodotti alimentari tradizionali censiti dalle regioni ottenuti secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni, 292 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 523 vini Doc/Docg/Igt ma anche con il primato green delle quasi 60.000 aziende agricole biologiche in Europa e la scelta di vietare le coltivazioni Ogm a tutela del patrimonio di biodiversità. Le scelte di Natale hanno un impatto determinate sull’economia e sull’occupazione, si stima valga almeno 30.000 posti di lavoro la scelta di un menu italiano per i pranzi ed i cenoni delle feste, ma anche quella del regalo enogastronomico veramente made in Italy. Un impatto importante che può aiutare anche a risollevare le aree del centro Italia colpite dal terremoto dove la ripresa - conclude Moncalvo - dipende in gran parte da cibo e turismo”.

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