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Il Ministero dei Beni Culturali convoca gli Stati Generali del Paesaggio, a cui partecipano architetti, docenti universitari ed economisti, ma per Cia e Confagricoltura manca una categoria di protagonisti nella tutela del paesaggio, gli agricoltori

Gli imprenditori agricoli sono per definizione protagonisti del destino del territorio, dello sviluppo delle aree rurali e dei paesaggi. Nonostante questo però, gli agricoltori sono stati i grandi assenti degli Stati Generali del Paesaggio, convocati dal ministro per i Beni Culturali Dario Franceschini, per riflettere e approfondire i temi legati al territorio italiano, un’occasione per “spiegare che bisogna smettere di sprecare il suolo, che è necessario tutelare ancora di più il nostro territorio e che lo Stato e le Regioni insieme devono difendere la bellezza del nostro paesaggio che è un valore assoluto”.
Un’importante occasione di confronto sul destino del paesaggio italiano, a cui hanno partecipato architetti, docenti universitari, dirigenti del Mibact - Ministero dei Beni Culturali, giuristi, economisti ed esponenti del mondo delle istituzioni e dell’associazionismo. Ma a mancare erano proprio gli agricoltori, come lamentano diverse associazioni del settore, prima su tutte la Cia - Confederazione Italiana Agricoltori:
“Come agricoltori italiani e quindi come primi tutori del paesaggio e del territorio - ha dichiarato il presidente Dino Scanavino - siamo basiti e dispiaciuti di non essere stati convocati agli Stati generali del Paesaggio. Una svista che non può non essere notata e sottolineata”.
Anche Confagricoltura si unisce alla “protesta”, con il presidente Massimiliano Giansanti che ha dichiarato che “sarebbe stato opportuno invitare anche il mondo dell’agricoltura che svolge un ruolo fondamentale come tutela del paesaggio rurale ma anche di quello urbano. Ci auguriamo di veder riconosciuta la nostra funzione nelle prossime occasioni”.
Durante gli Stati Generali, comunque, è intervenuto anche il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, che ha spiegato ai presenti come “Il nostro paesaggio è stato a lungo minacciato, ferito, colpito. Una minaccia che continua con l’incuria, l’abusivismo. Per questo serve la cultura della tutela del paesaggio ma tutelare non basta perché le minacce restano all’ordine del giorno, bisogna prendersene cura”.

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