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Un’alleanza fra agricoltura ed industria per sostenere e valorizzare il made in Italy e diffondere le buone pratiche della dieta mediterranea: nasce “Filiera Italia”, promossa da Coldiretti, Ferrero, Inalca/Cremonini e Consorzio Casalasco

Nasce “Filiera Italia”, una nuova realtà associativa che vede per la prima volta il mondo agricolo e l’industria agroalimentare italiana d’eccellenza insieme per difendere tutta la filiera agroalimentare nazionale. La presentazione è avvenuta ieri a Cernobbio nel Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, organizzato da Coldiretti, che è tra i soci promotori insieme a Ferrero, Inalca/Cremonini e Consorzio Casalasco (Pomì e De Rica). Gli obiettivi? Sostenere e valorizzare il made in Italy dal campo alla tavola, con filiere che esprimono i valori comuni dell’identità territoriale e nazionale, della trasparenza e della sostenibilità, in una logica di consumo consapevole, ed inoltre favorire la conoscenza e la diffusione di pratiche alimentari basate sui principi della dieta mediterranea, attraverso la combinazione di tutti gli ingredienti utili ad un’alimentazione sana, variata ed equilibrata.
“Valorizzare i prodotti agricoli italiani nella trasformazione industriale è un obiettivo importante per lo sviluppo economico ed occupazionale del Paese - ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo - ma è anche un vero elemento di distinzione del made in Italy che va difeso con responsabilità. La nuova alleanza tra agricoltura ed industria è una risposta concreta alla fame d’Italia dei consumatori a livello globale”, aperta all’adesione di altre realtà produttive che si pongono gli stessi obiettivi.
La prima battaglia di “Filiera Italia” è rivolta alla difesa delle eccellenze nazionali sui mercati esteri dove negli ultimi anni si è assistito ad un proliferare di attacchi. Basti pensare al sistema dei “semafori” promosso in Gran Bretagna dall’industria delle sottomarche, creato per permettere ai loro prodotti, formulati con ingredienti scadenti con il solo fine di ottenere un bollino verde, di competere con le nostre eccellenze: in particolare il Parmigiano Reggiano, il latte, l’olio extra vergine di oliva o il Prosciutto di Parma che sono tutti additati come poco salubri, secondo questo sistema perverso di etichettatura. Mentre prodotti con edulcoranti sintetici possono vantare in etichetta un bel bollino verde. “Filiera Italia” combatterà queste distorsioni in tutte le sedi opportune.
“Vogliamo dare voce alla filiera agroalimentare italiana, fatta da aziende grandi medie e piccole che credono nel valore nell’unicità e nella distintività della nostra produzione e del nostro Paese - ha commentato Luigi Cremonini, presidente designato dell’Associazione - che per questo continuano ad investire per creare qui valore aggiunto ed occupazione e fare sempre più grande il made in Italy alimentare nel mondo. Una nuova forma di rappresentanza di filiera quindi in cui Coldiretti insieme a campioni industriali nazionali dei rispettivi settori sono uniti anche per la realizzazione di accordi economici e impegni concreti finalizzati da un lato ad aumentare in quantità e qualità la produzione agricola del Paese e dall’altro per assicurarne la massima valorizzazione senza conflittualità ma anzi nella comune convinzione che si vince o si perde insieme”.

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