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Altro che ricette etniche e gourmet: gli italiani preferiscono lasagne (50%) e pollo arrosto (36%), rigorosamente la domenica a pranzo dalla nonna, con tutta la famiglia. Emerge dalla ricerca “Le ricette della tradizione” di Doxa/Unaitalia

Per gli italiani con il cibo non si scherza: va bene la scoperta di nuovi sapori con piatti etnici, ricette gourmet, vegane e preparazioni raffinate e ingredienti raffinati, ma la cucina tradizionale della nonna non la batte nessuno. Emerge dalla ricerca “Le ricette della tradizione”, di Doxa/Unaitalia (associazione che riunisce i principali produttori di carni avicole, www.unaitalia.inc) per la festa dei nonni (2 ottobre), secondo cui 8 italiani su 10, pari al 76% degli intervistati, preferiscono le ricette tradizionali italiane, regina su tutte la lasagna. E l’occasione perfetta per gustarsele è il pranzo della domenica, a casa dei nonni con tutti i familiari: per il 69% il pranzo domenicale è il simbolo dei giorni di festa, anche per i millennial, di cui il 44% guarda con affetto alla riunione di famiglia per eccellenza.
Il pranzo ideale quindi è, come già detto, la domenica con tutta la famiglia al completo. E cosa amano mangiare gli italiani in questa occasione? La lasagna spicca su tutti i primi (50%), seguita dalla pasta all’uovo ripiena, come ravioli e tortellini (24%), il risotto (20%), le minestre e le zuppe (6%). Tra i secondi, invece, c’è l’immortale pollo arrosto con le patate, considerato dal 36% degli italiani il piatto della nonna per eccellenza insieme ad altri piatti tipici della tradizione come l’arrosto di vitello (20%), le polpette (18%), il pesce al cartoccio (16%) e il coniglio alla cacciatora (10%).

Sono proprio le nonne le vere maestre di cucina, che nessun programma con chef stellati e nessun libro di ricette di alta cucina può veramente battere. Il 21% degli italiani ammette di aver imparato a cucinare proprio dalla nonna, e la percentuale aumenta significativamente tra i millennial (37%). “I nonni hanno qualcosa da raccontare - afferma Sergio Grasso, antropologo alimentare e food writer - magari non necessariamente con le parole, ma lo fanno attraverso le loro azioni, il loro modo di accarezzare i bambini, la loro cucina. Sono enciclopedie viventi, vanno tenute in vita anche attraverso belle abitudini famigliari come il pranzo della domenica”.
Il ritorno alle “origini” gastronomiche, e quindi nelle case dei nonni, è un fenomeno che non ha colpito solo l’Italia: a New York un imprenditore italo - americano ha avuto l’idea di servire nel suo locale piatti cucinati da nonne di tutto il mondo, uniche depositarie della vera tradizione culinaria di un Paese. In Francia invece le nonne si fanno “chef a domicilio” per portare in ogni casa la cucina di una volta. E sono proprio i nonni per primi ad essere orgogliosi di tramandare la loro conoscenza in fatto di cucina: lo conferma Anna Moroni, maestra di cucina per eccellenza della tv e nonna di ben quattro nipoti: “La mia più grande soddisfazione è insegnare e trasmettere il mio amore per la cucina. Ai più giovani consiglio di avere pazienza e rispettare i tempi di una ricetta. Per preparare un pollo alla cacciatora, ad esempio, un mio grande cavallo di battaglia, sono necessarie circa due ore. Non si deve avere fretta, è necessario procedere per passi. Se non si ha tempo meglio ripiegare su una preparazione veloce, esistono tante soluzioni gustose pronte in pochi minuti, basta pensare al petto di pollo in padella arricchito da un mix di erbette”.

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