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Il miele di marasca si aggiudica il premio Miele del Sindaco 2017: prodotto a Sacile, cittadina nel Friuliano, è un miele di ciliegio canino. Il premio organizzato dalle Città del Miele ha l’obiettivo di sottolineare il legame tra miele e territorio

Il Miele del Sindaco 2017, premio nato da un’iniziativa delle Città del Miele, è stato conquistato dal miele di marasca: di ciliegio canino dal colore ambrato con riflessi rossastri e un odore delicato che richiama la confettura di ciliegie, presentato dalla Città del Miele di Sacile e prodotto dall’Apicoltura Settimi&Ziani di Trieste. L’attestato del Premio Il Miele del Sindaco 2017 sarà ufficialmente consegnato, nei prossimi giorni, al Sindaco della Città del Miele di Sacile.  

Tipico della zona del Carso, sia quella costiera triestina che quella più interna goriziana, il miele di Marasca rientra a pieno merito tra i mieli italiani più “esclusivi” per la sua produzione limitata e per la brevità della sua fioritura: aprile per la zona costiera, inizio maggio per le aree interne. È una tipologia di miele legata da sempre all’attività di nomadismo apistico, che vede gli apicoltori più esigenti spostare le loro arnie per inseguire le fioriture montane.
Le Città del Miele è la rete dei territori che danno origine e identità ai mieli italiani, con l’obiettivo di evidenziare il legame che unisce ogni tipologia di miele al suo territorio d’origine: un riconoscimento del valore legato all’identità territoriale. In ogni annata l’andamento climatico influenza le produzioni regionali dei diversi mieli, non solo per quantità ma anche per qualità: tra clima impazzito, pesticidi e, soprattutto, flora in affanno, il raccolto 2017 di miele in Italia è ai minimi storici. Sono prodotto meno di un terzo della media nazionale (230.000 quintali l’anno) con raccolti quasi a zero in alcuni territori, compromessi fin da primavera, per il freddo anomalo, seguito dal caldo improvviso, e soprattutto dalla siccità, con i fiori ormai secchi e il nettare disidratato per la mancanza di acqua, e per i quali i temporali estivi non sono certo risolutivi. In questo contesto l’identità territoriale emerge evidenziando maggiormente la tipicità di fioriture locali.

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