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“Ikea vende anche mobili”: il sogno del managing director di Ikea Food, Michael La Cour, ventila l’ipotesi di aprire ristoranti slegati dei negozi. Di 1,8 miliardi di fatturato del settore food, il 30% proviene da chi va all’Ikea solo per mangiare

Chi va all’Ikea, di solito, mette in conto un paio di cose: dalle eterne passeggiate fra le stanze di una casa dalle immense metrature, alle schiette file per farsi caricare gli ordini; senza dimenticare gli slalom fra la folla, le frustate dei metri e gli spigoli dei borsoni gialli e il ritorno con una macchina traballante, carica all’inverosimile. Ma soprattutto mette in conto una sosta al ristorante svedese, perché sono in pochi quelli che resistono alle polpette con salsa di mirtilli, al salmone affumicato o ai cinnamon buns. E questo Ikea lo sa, stando al successo e ai numeri che ha la divisione cibo del colosso del mobile “fai da te”: gli 1,8 miliardi di fatturato l’anno del settore food rappresentano solo il 5% sul totale degli incassi, ma il 30% proviene da clienti che arrivano al negozio solamente per mangiare.
“Abbiamo sempre definito le polpette le migliori venditrici di divani” ha recentemente twittato Michael La Cour, Managing Director di Ikea Food: insomma, sedersi a mangiare polpette, porta più persone ad acquistare in pace e sazietà un divano che duri una vita; ed il successo è tale che rumors, diffusi da Fast Company.com, vogliono la multinazionale intenta ad aprire dei ristoranti svedesi al di fuori dei negozi, indiscrezione nata da un’intervista concessa appunto da La Cour, in cui evidenzia come il settore cibo si sia ritagliato negli anni una quota sempre maggiore nel business dell’azienda.

Un primo test fu fatto a Parigi nel 2016, con il bistrot pop-up Krogen dove 15 chef per 15 giorni hanno presentato un menu per sera a 10 euro, ma anche a Londra e ad Oslo, forti dell’attenzione per la scelta bilanciata e salutare dei menu, la riduzione degli sprechi e la nordicissima gestione dei rifiuti.“Penso ci sia del potenziale - ha spiegato Michael La Cour a Fast Company - e spero che un giorno i nostri clienti possano dire che Ikea è un posto straordinario per mangiare. E a proposito, vendono anche dei mobili”. L’arredamento non dovrebbe essere un problema.

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