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Chef stellati al servizio dell’oncologia. Moreno Cedroni e Mauro Uliassi sono i protagonisti del progetto “Stelle per l’Oncologia” degli Ospedali Riuniti di Ancona, per diffondere la cultura di una sana alimentazione come prevenzione ai tumori

Gli chef stellati escono dai loro ristoranti e si mettono al servizio dell’oncologia: Moreno Cedroni, chef del ristorante Madonnina del Pescatore a Senigallia, e Mauro Uliassi, dell’Uliassi a Senigallia, sono i protagonisti del progetto “Stelle per l’Oncologia”, organizzato dall’Azienda Ospedaliero Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona, per diffondere la consapevolezza del legame che esiste fra una sana e corretta alimentazione e la prevenzione dal rischio di tumori, confermata negli anni da innumerevoli studi. Ideato dalla professoressa Rossana Berardi, direttore del reparto di Oncologia, il progetto prevedeva due incontri: il primo si è tenuto il 23 marzo dove Moreno Cedroni ha raccontato l’importanza della cucina ad un pubblico di studenti di medicina, ricercatori e dottori. Il secondo appuntamento sarà l’8 maggio: questa volta l’evento sarà aperto al pubblico e sarà lo chef Mauro Uliassi il protagonista di un momento di educazione principalmente rivolto ai pazienti e ai caregiver, cui seguirà un cooking show dello chef e la distribuzione un opuscolo informativo sulla corretta alimentazione da adottare per prevenire i tumori e le recidive.
Sempre a maggio ci sarà il gran finale: una cena stellata con raccolta fondi per l’Oncologia in cui gli chef stellati prepareranno, insieme agli studenti del Panzini di Senigallia, un menu che privilegerà gli alimenti sani. Su questa scia, all’Istituto Alberghiero di Senigallia inizieranno dei corsi educativi rivolti ai docenti in merito ai principi della corretta alimentazione per la prevenzione dei tumori.

“Una volta cucinavano le nonne e le mamme, ci preparavano cibi sani. Oggi invece non c’è più tempo per la cucina e aumentano i consumi di prodotti già pronti. Bisogna mangiare poca carne rossa, tanto pesce e tanta frutta e verdura, come cavolfiori e verza”, commenta Moreno Cedroni, appoggiato da Fabrizio Volpini, presidente Commissione Sanità della Regione Marche, che aggiunge alle buone prassi salutari il principio “0, 5, 30”: “Zero fumo, 5 porzioni al giorno tra frutta e verdura, e 30 minuti al giorno di attività aerobica, per uno stile di vita corretto e una sana alimentazione”.
“Una sana alimentazione è prima di tutto un ottimo strumento di prevenzione - sottolinea Berardi - poiché protegge dal rischio di sviluppare tumori e protegge da recidive per chi ha avuto già una diagnosi di tumore. Occuparci di alimentazione significa anche prevenire e correggere deficit nutrizionali, legati alle patologie neoplastiche e alle terapie antiblastiche. La malnutrizione, la cachessia o l’obesità spesso accompagnano le patologie oncologiche: c’è sempre attenzione all’alimentazione del paziente oncologico che durante il percorso di cura sente i sapori in modo diverso”.
Per quanto in apparenza marginale, l’alimentazione è uno dei tasselli fondamentali per arrivare alla fine di una terapia oncologica con successo: “La motivazione, affiancata alle cure tradizionali, può essere decisiva per il buon esito delle terapie. È per questo - afferma il dg degli Ospedali Riuniti di Ancona, Michele Caporossi - che abbiamo deciso di alimentarla portando al centro dell’attenzione dei pazienti quegli ingredienti che possono rigenerare un sistema immunitario supplementare: gli affetti, la musica, i sorrisi. Accanto a questo c’è la necessità di promuovere politiche di prevenzione che sono strettamente legate a un corretto modus vivendi come il mangiare sano”.
Info: www.ospedaliriuniti.marche.it

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