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Antonino Cannavacciuolo, Davide Oldani e Chiara Maci testimonial della campagna lanciata dal Ministero delle Politiche Agricole “Olio Extra Vergine. La Sua Ricchezza. La Nostra Fortuna”, insieme al piano olivicolo nazionale per promuoverne il consumo

Non Solo Vino

Gli chef Antonino Cannavacciuolo e Davide Oldani e la food blogger Chiara Maci saranno i testimonial gourmand della campagna di comunicazione istituzionale del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, che partirà a fine aprile per promuovere, insieme al piano olivicolo nazionale, il consumo di olio extra vergine di oliva e sensibilizzare i consumatori sulla lettura dell’etichetta per conoscere le caratteristiche nutrizionali, la varietà, l’origine e la tracciabilità del prodotto. Lanciato oggi da Sol&Agrifood, nel Vinitaly a Verona, la campagna sarà accompagnata da una due giorni di degustazione e avvicinamento alle proprietà dell’olio, il 22 e il 23 aprile, nei principali centri commerciali di Roma, Milano, Bergamo, Napoli, Benevento, Torino, Alessandria, Bari, Genova, Bologna, Modena, Reggio Emilia, Firenze, Venezia, Verona, Padova, Treviso e Palermo.

Quello dell’olio d’oliva è un settore strategico di eccellenza per il Belpaese: in Italia si contano ben 42 Dop e 3 Igp. Sono 900.000 aziende olivicole presenti su suolo italiano che nel 2015 hanno prodotto 302.000 tonnellate di olio, un volume d’affari di 3 miliardi di euro, pari al 3% del fatturato totale dell’industria alimentare, che però deve fare i conti con un crollo di produzione del 38% nel 2016 e la concorrenza di olio d’oliva dall’estero (l’Italia è il primo importatore di olio mondiale), senza dimenticare la tendenza ad essere un comparto particolarmente colpito da truffe, frodi e falsi.

Proprio alla tutela e allo sviluppo del comparto mira l’approvazione del piano olivicolo nazionale, previsto dall’articolo 4 del decreto legge 51/2015, che ha tra i suoi obiettivi principali: l’incremento della produzione nazionale di olive e di olio extravergine di oliva, senza accrescere la pressione sulle risorse naturali, in modo particolare sulla risorsa idrica, attraverso la razionalizzazione della coltivazione degli oliveti tradizionali, il rinnovamento degli impianti e l’introduzione di nuovi sistemi colturali in grado di conciliare la sostenibilità ambientale con quella economica; la promozione dell’attività di ricerca per accrescere e migliorare l’efficienza dell’olivicoltura italiana; iniziative di valorizzazione del made in Italy e delle classi merceologiche di qualità superiore certificate dell’olio extravergine di oliva italiano, anche attraverso l’attivazione di interventi per la promozione del prodotto sul mercato interno e su quelli internazionali; il recupero varietale delle cultivar nazionali di olive da mensa in nuovi impianti olivicoli integralmente meccanizzabili; incentivare e sostenere l’aggregazione e l’organizzazione economica degli operatori della filiera olivicola.

“Quando parliamo di olio - afferma il Ministro Martina - parliamo di uno dei simboli del made in Italy agroalimentare nel mondo, che racchiude in sé il profondo legame tra cultura, tradizione e territorio del nostro Paese. Un settore che, considerata l’altissima qualità dei nostri prodotti, dobbiamo sostenere per migliorare anche la produttività dal punto di vista quantitativo. Abbiamo gettato le basi di questo rilancio con l’approvazione del piano olivicolo nazionale e proseguiamo con azioni mirate e controlli capillari per continuare a garantire ai consumatori eccellenza, sicurezza e tracciabilità”.

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