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Italia è sinonimo di biodiversità ma gli stranieri conoscono solo il 95% dei prodotti agroalimentari, un potenziale di altri 70 miliardi di euro in export: così la Cia, che ha siglato un accordo di promozione del made in Italy con Gambero Rosso e Cno

Quando si dice “Italia” all’estero si include in una sola parola arte, paesaggi unici e, ovviamente, enogastronomia. La cucina e i vini italiani sono famosi e rinomati in tutto il mondo, siamo ancora uno dei Paesi più amati del mondo. Ma per gli stranieri sono sconosciuti ancora il 95% dei nostri prodotti, di nicchia e di qualità, che sono in grado di sbloccare un potenziale di almeno altri 70 miliardi di euro in export. L’Italia è la patria del vino, con una biodiversità unica rappresentata da oltre 500 vitigni. Eppure i consumatori stranieri, soprattutto quelli oltreoceano, ne conoscono appena una dozzina. Ancora peggio nel caso dell’olio, dove non è nota la classificazione qualitativa del prodotto e ancor meno le centinaia di cultivar da cui è ottenuto il più prezioso extravergine. Partendo da questi dati, uniti con la forte richiesta che i prodotti italiani hanno sui mercati esteri, la Cia-Confederazione Italiana Agricoltori, con Gambero Rosso e Cno-Consorzio Nazionale Olivicoltori, hanno avviato una partnership per la promozione delle eccellenze agroalimentari del made in Italy nel mondo.

Un ampio progetto di internazionalizzazione delle aziende tricolori che oggi ha fatto tappa al Vinitaly, dove è stato presentato l’evento di “Top Italian Food & Beverage Experience” che si terrà a Toronto il 9 giugno e coinvolgerà le tre organizzazioni con l’obiettivo di portare nel mondo, sempre di più e meglio, “il meraviglioso scrigno nascosto dei cibi tradizionali italiani”.

“L’Italia non ha mai messo in campo una strategia organica per aggredire i mercati stranieri - ha affermato il presidentedella Cia Dino Scanavino - con questo piano di promozione, il nostro impegno è quello di rafforzare e accompagnare le nostre aziende nella sfida dell’internazionalizzazione. Lo scopo è di favorire la crescita e conquistare nuovi spazi all’estero, contrastando sia l’italian sounding che fenomeni come i wine kit. Il settore vitivinicolo è strategico per l’economia nazionale, ma può crescere ancora rispetto ai 14 miliardi di valore che già oggi raggiunge”.

“L’olio d’oliva è un prodotto assai complesso - ha spiegato il presidente del Cno Gennaro Sicolo - le potenzialità dell’extravergine sono enormi, con grandi fette di mercato ancora da conquistare nel mondo. Il successo del prodotto passa necessariamente dalla consapevolezza del consumatore circa le proprietà nutrizionali e organolettiche uniche della spremuta di olive”.

“In questa guida ai migliori Oli d’Italia in cui recensiamo centinaia di etichette eccellenti e descriviamo le migliori aziende olivicole, ci sono i più importanti marchi dell’olio artigianale di alta qualità - ha aggiunto il presidente del Gambero Rosso Paolo Cuccia - una carta di identità, un segno di riconoscimento forte quanto quello del vino. Basta l’assaggio di uno solo di questi grandi oli perché l’emozione che ci fa provare rimanga indelebile. Anche così l’Italia della biodiversità e della qualità può vincere nel mondo. Il trend dell’export italiano dimostra che i prodotti di qualità e le imprese meglio attrezzate hanno concrete opportunità di beneficiare della crescita di una domanda internazionale che sta dimostrando di non avere limiti”.

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