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Dibattito voucher, Coldiretti: “in agricoltura è importante che l’impiego dei voucher venga mantenuto e semplificato”. Dati Inps: in agricoltura si utilizza l’1,9% del totale, ma cresce l’impiego nel turismo (14,9%) e nel commercio (14%)

I voucher sono stati inseriti nel mondo del lavoro nel 2008, come sperimentazione, durante la vendemmia. Sono quindi nati per la stagionalità del lavoro agricolo, ma è proprio in questo settore che si utilizzano meno: solo l’1,09% del totale. E questo perché i voucher hanno perso le loro connotazioni iniziali a causa dell’aumento del lavoro accessorio, come sottolinea la Coldiretti, nel commentare i dati dell’Osservatorio sul lavoro accessorio dell’Inps sui primi sei mesi del 2016. Secondo questi dati nel totale dei voucher venduti nel primo semestre dell’anno, il 14,9% sono stati impiegati nel turismo, il 14% nel commercio, l’11,4% nei servizi, il 4,2% nel giardinaggio e pulizia, il 4,1% manifestazioni sportive e culturali mentre la maggioranza del 47,1% in altre attività.

Nonostante il basso impiego di voucher, il settore agricolo ha registrato un aumento delle ore lavorate da record, +3,9% in un anno, che è più del doppio di quelle degli altri settori (nei servizi +1,6% e il 50% in più di quello dell’industria, +2,6%). I dati Istat confermano la buona tendenza del settore nell’anno passato, che già nel secondo trimestre aveva fatto segnare un balzo del 5% mentre nel primo era stato addirittura del 5,8% in termini tendenziali.
“Appena l’1,09% del totale dei voucher - afferma Coldiretti - viene impiegato in agricoltura, dove sono nati, e rappresentano un valido contributo all’emersione del lavoro sommerso senza gli abusi che si sono verificati in altri settori, anche perché nelle campagne i beneficiari possono essere soltanto pensionati e giovani studenti, tra l’altro impiegati esclusivamente in attività stagionali. In agricoltura è importante che l’impiego dei voucher venga mantenuto e semplificato”.

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