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Falso olio Dop: dopo la puntata di “Mi Manda Rai Tre” sull’olio extravergine d’oliva tarocco, la procura di Siena ha aperto un’inchiesta per frode. Di 19 boccette sottoposte al test del Dna, 13 non risultavano conformi all’etichetta sulla bottiglia

In Italia sono quadruplicate le frodi nel settore degli olii e dei grassi con un incremento record del 278% del valore dei sequestri di questi prodotti perché adulterati, contraffatti o falsificati nel 2015. Lo denunciava la Coldiretti a settembre, e il nuovo scoop di “Mi Manda Rai Tre” non fa che confermare il trend. Tanto che, dopo aver mostrato i risultati del test del Dna su alcuni campioni di olio in commercio taroccati o che riportavano false indicazioni in etichetta, ieri sono arrivati i Carabinieri negli studi Rai di Saxa Rubra, come riporta La Repubblica (www.repubblica.it).
Le indagini sono partite su input della procura di Siena, che ha aperto un fascicolo d’inchiesta a carico di ignoti per frode in commercio e contraffazione d’indicazione d’origine geografica: una squadra della Forestale (ora accorparti all’Arma dei Carabinieri) ha sequestrato 13 dei 19 campioni di olio oggetto di analisi da parte del Cnr di Perugia, l’istituto che ha svolto le indagini per conto di Mi Manda Rai Tre. Gli stessi 13 campioni di olio, molti di questi rivenduti anche come Dop, saranno inviati nuovamente al Cnr di Perugia, specializzato in questo tipo di analisi. Indaga la procura di Siena perché in una delle etichette era riportata la dicitura “Olio Dop Terre di Siena”.
Scopo del programma Rai in difesa dei consumatori era quello di verificare se quanto dichiarato in etichetta corrispondeva effettivamente al prodotto contenuto nelle bottiglie, ossia se l’olio extra vergine venduto al supermercato come italiano conteneva solo olive italiane, miscele di olive europee oppure cultivar (ossia varietà) di olivo caratteristiche del Nordafrica, di prezzo più basso.
La redazione ha acquistato 19 bottiglie di olio tra i marchi più diffusi in Italia e quelli dei piccoli produttori Dop. Il ventesimo campione lo hanno realizzato mescolando vari oli, anche di semi. Di fronte a un notaio e filmando tutto, hanno reso i campioni anonimi e li hanno consegnati al Cnr per le analisi. I risultati, svelati marchio per marchio in diretta da Salvo Sottile nella puntata andata in onda giovedì 23 febbraio su Raitre, sono stati sorprendenti. In 13 casi su 19 quanto scritto in etichetta non corrispondeva al vero: in otto bottiglie la composizione dell’olio non era in linea con quanto dichiarato sull’etichetta, mentre in cinque nell’olio erano presenti varietà di olive straniere ma coltivate anche in Italia. Solamente in 6 casi il contenuto corrispondeva perfettamente all’etichetta. Ciò chiaramente non vuol dire che si tratti di prodotti potenzialmente dannosi per la salute ma soltanto che spesso anche i prodotti Dop e garantiti non rispettano a pieno le regole. Il tutto a discapito dei consumatori.

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