02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Piantando 150 ettari di uno spettacolare oliveto con 13.000 olivi sul mare di Sicilia, a Menfi, la griffe Planeta completa un nuovo progetto di tutela del paesaggio e qualità dell’olio nel suo modo di vedere la sostenibilità per il proprio territorio

Ogni azienda ha il proprio modo di vedere il rapporto con il suo territorio di origine, per sensibilità e legame profondo che li unisce, e in base a questo, fare qualcosa per sostenerlo, economicamente, socialmente e culturalmente, oltre che per difendere il suo ambiente. Anche, e soprattutto, questa è la sostenibilità di cui tanto si parla. Piantare un oliveto di 150 ettari con 13.000 olivi che digradano verso il mare di Sicilia, a Capparrina, dalle colline alle spiagge di Menfi, è il modo in cui la griffe siciliana Planeta (www.planeta.it) completa un suo nuovo grande progetto di tutela del paesaggio, che così si copre di alberi e respira, incentrato sulla qualità dell’olio. Se pensiamo che l’Italia, pur con oltre un milione di ettari di oliveto, copre solo il 35% del proprio fabbisogno di olio d’oliva, è facile intuire quale enorme opportunità sia per il Paese l’investire nella creazione di nuovi oliveti, dando anche un tangibile e decisivo contributo alla salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio. L’augurio di Planetà è “che la Sicilia, centro del Mediterraneo, rappresenti il rinascimento dell’olivicoltura, come da millenni è stata culla dell’olivo, che alla civiltà si è da sempre accompagnato”.
“La coltivazione dell’olivo e la produzione dell’olio fanno parte da sempre delle nostre tradizioni familiari - racconta la celebre cantina - per secoli si è trattato solo di una produzione riservata al consumo della famiglia e delle tante persone che nel tempo hanno vissuto e lavorato con noi. Il prezioso “oro verde” si traeva da un unico vecchio impianto, quello plurisecolare dell’Ulmo, da sempre curato e coltivato con grande cura e rispetto. Dal 1998 invece, la produzione dell’olio è diventata un progetto che si è affiancato a quello del vino con pari dignità. E ora, abbiamo iniziato il nostro 2017 piantando altri alberi di olivo a Capparrina, per altri 50 ettari che si aggiungono ai 100 già esistenti, formando un oliveto a corpo unico tra i più estesi in Sicilia”.
La collina di Capparrina, grazie al progetto di Planeta, pian piano si è così coperta di verde e di piante che ne accrescono la bellezza e il fascino: racchiusa tra due piccoli fiumi ed il mare, affacciata sulle bianche spiagge di Menfi, impone adesso il suo fascino a chi si affaccia sulla costa tra Capo San Marco e Selinunte. Est e ovest della collina sono ora coperti dagli alberi. Il sud, di fronte al mare, è una grande macchia di piante mediterranee a protezione della costa, un’oasi in cui convivono rari esemplari di flora, dalla palma nana ai gigli di mare, e trova un habitat naturale la fauna selvatica, dagli istrici alle upupe a vari rapaci notturni e diurni; è il luogo di passaggio delle grandi migrazioni, dove quasi ogni anno depongono le uova le tartarughe di mare Caretta Caretta. Piantare olivi, qui, ha chiaramente un fortissimo valore ambientale.
Quest’albero sempreverde, simbolo dell’identità culturale siciliana e italiana, è anche il vero alleato mediterraneo di chi ha amore per l’ambiente e di chiunque coltivi la propria terra con un’idea di agricoltura sostenibile e duratura. Tante piante, ma c’è anche un frantoio al centro dell’azienda: un nuovo decanter a due fasi, completo di gramole sovrapposte che estraggono con delicatezza. Le olive vengono raccolte a mano e poi arrivano subito alla frangitura. In poche ore le olive diventano olio extravergine e gli oli Tradizionale, dalla spremitura a freddo delle olive intere di Nocellara del Belice, Biancolilla e Cerasuola, unite in blend, e i due denocciolati, tutti prodotti seguendo scrupolosamente il disciplinare della Dop e attraverso rigidi controlli di qualità.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli