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Dalle strade alle quattro mura, è boom per lo street food in Italia: secondo un’indagine Vis Industrie Alimentari, non solo un italiano su due lo consuma almeno una volta a settimana (il 73% la sera), ma 2 su 3 lo preparano per conto loro

Che il 2016 sia stato l’anno dello sdoganamento definitivo dello street food in Italia, tra sagre ed eventi a tema che hanno punteggiato senza sosta lo Stivale, è ormai assodato: ma secondo un’indagine Vis Industrie Alimentari, condotta su un campione di 1200 italiani in occasione dell’edizione 2017 di Marca, il salone dedicato al mondo del private label (Bologna, 18-19 gennaio, www.marca.bolognafiere.it), il 2017 sarà l’anno in cui il cibo di strada entrerà definitivamente nelle case degli italiani.
Secondo i dettagli della ricerca, il 52% degli italiani considera già un’abitudine consolidata il mangiare cibi di strada in casa almeno una volta a settimana, con picchi del 65% nel nord del Paese, seguito dal sud (48%) e dal centro (45%). Tra i motivi che alimentano la tendenza, inoltre, ci sono al primo posto la praticità e velocità di piatti di questo tipo (32%), seguiti dal gusto ricco e dall’ampia offerta di pietanze (23%), mentre una larga parte del campione ne sottolinea l’economicità (19%).
E tra street food “autarchico” ed etnico c’è una sostanziale parità (53% contro 47%). Secondo il campione analizzato, poi, solo in un caso su tre il cibo consumato viene preso da asporto, mentre negli altri due viene preparato direttamente in casa: per questo il 58% degli intervistati dichiara di affidarsi a prodotti preparati e surgelati, o congelati, per esser certi della riuscita della ricetta (49%) e per la sicurezza garantita dall’utilizzo di prodotti a marchio di cui ci si fida (38%).

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