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Quanto costeranno il pranzo e il cenone di Natale? Codacons prevede 2,8 miliardi euro di spesa complessiva, Confesercenti 104 euro a famiglia, per un totale di 2,7 miliardi euro, e un lieve aumento della spesa, in crescita del 3% sul 2015

Pranzo e cenone di Natale quest’anno costeranno agli italiani 2,8 miliardi di euro: a tanto ammonterà la spesa per gli alimenti e le bevande varie che finiranno sulle tavole degli italiani tra il 24 e il 25 dicembre. Lo dice il Codacons, che sottolinea come le famiglie quest’anno non intendano rinunciare ad imbandire la tavola con i prodotti alimentari tipici delle feste. La stima di Confesercenti per la cena della Vigilia ed il pranzo di Natale ipotizza, invece, che ogni famiglia spenderà in media 104 euro, una cifra in lieve aumento (+3%) sullo scorso anno e che raggiungerà complessivamente i 2,7 miliardi di euro, leggermente inferiore alla stima di Codacons.

“Il settore alimentare si conferma il re indiscusso del Natale - spiega il presidente di Codacons Carlo Rienzi - e non subirà alcun taglio di spesa da parte dei consumatori i quali, se risparmiano su regali e addobbi, non faranno di certo mancare pesce, dolci e spumante durante il classico pranzo e cenone natalizio”. La spesa complessiva per cibi e alimenti di pranzo e cena di Natale raggiungerà quest’anno quota 2,8 miliardi di euro: 1 miliardo di euro sarà la fetta di spesa destinata a carne e pesce; poco più di 500 milioni di euro andranno per l’acquisto di panettoni e dolciumi vari; sale invece a 550 milioni la quota di spesa destinata a spumanti, vini e bevande varie.

“Come ogni anno, però, il rischio concreto è rappresentato dallo spreco - continua Rienzi - stimiamo che circa il 20% di cibi e bevande acquistati durante l'intero periodo di festività finirà nella spazzatura, con una quota media di spreco alimentare pari a 23 euro a famiglia”.

Per Confesercenti, anche quest’anno, la maggior parte degli italiani (il 78%) passerà il Natale in casa. Ma si tratta di una quota in discesa (4% in meno) sul 2015, e la più bassa negli ultimi quattro anni. Si registra invece un aumento (dal 5 all’8%, circa 3,6 milioni di persone) di coloro che brinderanno e gusteranno le prelibatezze natalizie al ristorante. Un altro 7% trascorrerà il giorno di Natale con la famiglia in vacanza in Italia per scambiarsi i doni e festeggiare insieme visitando altre città, mentre il 3% degli italiani sarà in viaggio all’estero. Si dimezza - passando dal 6 al 3% - la quota di chi dichiara di non festeggiare il Natale; in diminuzione anche i connazionali costretti a trascorrere la festa lavorando, in calo dal 2 all’1%.

Complessivamente, inoltre, secondo un sondaggio condotto tra gli operatori delle diverse tipologie degli esercizi di vicinato alimentare (macellerie, frutterie, panetterie, gastronomie, enoteche) aderenti a Fiesa Confesercenti, quest’anno si registra un forte aumento di richieste di prodotti del territorio, tipici e tradizionali, in particolar modo di prodotti gastronomici e dolciari artigiani di prossimità; molta attenzione viene riservata ai prodotti riconosciuti e certificati con denominazioni protette e a quelli provenienti dalle zone dell’Italia centrale colpite dal sisma.

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