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2017, anno zero per la Politica Agricola Comune: consultazione pubblica a inizio anno, e comunicazione sul futuro entro la sua fine. A dirlo il Presidente della Commissione UE Jean-Claude Juncker, per il quale la Pac è “indispensabile all’Europa”

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La Pac è, indispensabile all’Europa

Si iniziano ad intravedere le prime tappe nel cammino, prevedibilmente lungo e tortuoso, di riforma della Politica Agricola Comune dell’Unione Europea 2013-2020: a dirlo, oggi, il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker, durante la conferenza annuale sulle prospettive a medio termine dell’agricoltura comunitaria. Secondo Juncker, il processo comincerà con una consultazione pubblica all’inizio del 2017, e proseguirà con una comunicazione sul futuro della Pac entro la fine dell’anno.
“La politica agricola è indispensabile all’Europa”, ha detto, “ma va semplificata e modernizzata”, guardando alle sfide dello sviluppo sostenibile e della lotta ai cambiamenti climatici.
Sul tema del rinnovo della Pac, in apertura della conferenza, è intervenuto anche il Commissario Europeo all’agricoltura Phil Hogan, definendo i cardini strategici sui quali imperniare la nuova politica agricola dell’Unione - ovvero rinnovamento generazionale, sostenibilità della produzione e capacità di assorbire e reagire agli shock di mercato.
“Ci concentreremo nel rimuovere le barriere di accesso all’attività agricola per i più giovani, come accesso al credito, prevedibilità del mercato e riduzione della burocrazia”, ha spiegato Hogan, aggiungendo che aumentare la “sostenibilità dei processi produttivi richiede investimenti in innovazione e nuove tecnologie, e un più intenso scambio di conoscenze e competenze” tra i diversi attori del sistema dell’innovazione agricola. Le crisi degli ultimi due anni, ha sottolineato Hogan, “devono spingerci a riconsiderare l’efficacia degli strumenti della Pac che abbiamo a disposizione”, pensando anche a un aiuto specifico “per sostenere gli agricoltori in tempi di crisi sulla base di un approccio basato sulla gestione del rischio”, vale a dire con il supporto alla stipula di polizze assicurative o alla creazione di fondi mutualistici.

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