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L’Omc dà ragione all’Ue sulla cosiddetta “guerra dei prosciutti”, ma fra Europa e Russia la situazione non cambia, fra tensioni diplomatiche e sanzioni incrociate. Scordamaglia (Federalimentare): “non è con i ricorsi che si superano gli ostacoli”

Il 19 agosto un panel di esperti dell’Organizzazione mondiale del Commercio (Omc) ha dato ragione all’Unione Europea in merito alle misure restrittive adottate dalla Russia - ufficialmente “per motivi sanitari” - nei riguardi delle importazioni di carni europee. Misura che, per coincidenza, è stata instaurata nel pieno della crisi ucraina, quando le tensioni internazionali fra il paese di Putin e il resto del fu “blocco occidentale” erano ai massimi da tempo, e subito vista da molti osservatori come ben poco legata a effettivi motivi di tutela della salute pubblica.
L’Omc ha sostanzialmente smontato le motivazioni ufficiali russe, confermando che le restrizioni imposte sono ingiustificate e aggiungendo che l’Unione “dispone di uno dei più efficaci sistemi di sicurezza alimentare e di salute degli animali del mondo”; il pronunciamento, purtroppo, non è in alcun modo vincolante, e quindi non creerà, con ogni probabilità, cambiamenti di rilievo in quella che è passata agli onori della cronaca italiana come la “guerra dei prosciutti” - nome che purtroppo non rende l’idea della vastità dei danni che questa serie di sanzioni incrociate ha inferto all’export agroalimentare italiano.
Il presidente Federalimentare, Luigi Scordamaglia, ha commentato il pronunciamento dell’Omc con queste parole: “non è con i ricorsi che si superano gli ostacoli tra Unione Europea e Russia. Il rispetto delle regole che l’adesione al Wto comporta è certamente importante, ma è del tutto illusorio pensare che gli attuali ostacoli all’interscambio alimentare tra Ue e Russia si possano superare mediante pronunciamenti tecnici del Wto che magari danno ragione sul merito tecnico di regole burocratiche ma lasciano irrisolti i problemi politici. Continuiamo perciò a fare appello alle due parti affinché facciano entrambe un passo avanti per la revoca delle sanzioni e contro-sanzioni che hanno comportato un danno alle esportazioni agroalimentari italiane di oltre 250 milioni di euro”, ha dichiarato Scordamaglia, per poi aggiungere che è necessario “puntare sul superamento delle sanzioni, come primo passo verso una integrazione di mercato sempre più stretta. Che è evoluzione inevitabile e sinergica fra le due parti, per la creazione di uno dei principali mercati mondiali di consumo e produzione”.

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