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L’Italia ha le sue prime 13 “Spighe Verdi”, riconoscimento pensato per valorizzare i Comuni rurali come avviene con le “Bandiere Blu” per le località balneari, firmato Fee Italia - Foundation for Environmental Education e Confagricoltura

Non Solo Vino
Le prime 13 Spighe Verdi assegnati da Confagricoltura e Fee Italia a 13 Comui rurali italiani

Castellina in Chianti, Massa Marittima e Castagneto Carducci (Toscana), Agropoli, Positano e Pisciotta (Campania), Serralunga di Crea (Piemonte), Lavagna (Liguria), Caorle (Veneto), Matelica (Marche), Montefalco (Umbria), Ostuni (Puglia) e Ragusa (Sicilia): ecco le prime 13 “Spighe Verdi” d’Italia, il nuovo riconoscimento pensato per valorizzare i Comuni rurali del Belpaese (quasi tutti strettamente legati anche al vino), come avviene con le “Bandiere Blu” per le località balneari, assegnate da Fee Italia - Foundation for Environmental Education (riconosciuta dall’Unesco come leader mondiale nel campo dell’educazione ambientale e dello sviluppo sostenibile) e Confagricoltura.

Il programma, spiega una nota, parte dal presupposto che agricoltura e sostenibilità siano due realtà indissolubili e che dal loro rapporto dipenderà molto del futuro del nostro territorio. “Per questo nasce “Spighe Verdi”: per fornire uno strumento che guidi i Comuni rurali, passo dopo passo, a scegliere strategie di gestione in un percorso virtuoso che giovi, contestualmente, all’ambiente e alla qualità della vita della comunità”.

“Abbiamo riconosciuto con soddisfazione le prime 13 “Spighe Verdi” sul territorio italiano - ha detto Claudio Mazza presidente di Fee Italia - crediamo fermamente che le politiche di gestione sostenibile del territorio debbano essere allargate a tutte le realtà. Abbiamo ben chiaro che le criticità ambientali si devono affrontare con una visione di sistema più ampia, coinvolgendo tutti i soggetti della comunità locale in un percorso di miglioramento continuo”.

“L’attività agricola - ha affermato Mario Guidi, presidente di Confagricoltura - è parte fondamentale del processo di sostenibilità dei territori e il ruolo della nostra organizzazione è quello di evidenziare e diffondere tutte quelle buone pratiche di sostenibilità ed innovazione che le aziende già attuano o sperimentano. Ecco perché l’esperienza di Fee nella gestione del programma internazionale “Bandiera Blu” si integrerà con i principi del progetto EcoCloud di Confagricoltura, esempio di come le aziende agricole possano attuare pratiche sostenibili che coinvolgano e migliorino tutta l’azienda nei suoi aspetti ambientali, economici e sociali”.


Per portare i Comuni rurali alla graduale adozione di uno schema come “Spighe Verdi”, Fee Italia e Confagricoltura hanno condiviso un set di indicatori (67 in tutto) in grado di fotografare le politiche di gestione del territorio e indirizzarle verso criteri di massima attenzione alla sostenibilità. Alcuni indicatori presi in considerazione sono stati la partecipazione pubblica, l’educazione allo sviluppo sostenibile, il corretto uso del suolo, la presenza di produzioni agricole tipiche, la sostenibilità e l’innovazione in agricoltura, la qualità dell’offerta turistica, l’esistenza e il grado di funzionalità degli impianti di depurazione, la gestione dei rifiuti con particolare riguardo alla raccolta differenziata, la valorizzazione delle aree naturalistiche eventualmente presenti sul territorio e del paesaggio, la cura dell’arredo urbano, l’accessibilità per tutti senza limitazioni.

“Spighe Verdi”, spiegano ancora Fee e Confagricoltura, sarà un efficace strumento di valorizzazione del nostro patrimonio rurale, ricco di risorse naturali e culturali, anche in un’ottica di occupazione. Affinché il programma raggiunga il massimo del risultato, sono necessari due elementi essenziali: la volontà dell’Amministrazione comunale d’iniziare un percorso di miglioramento e la partecipazione della comunità e delle imprese alla sua realizzazione.

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