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Merendine, croissant, panettoni e pandori 100% made in Italy con uova, burro, latte e zucchero di sola origine italiana: accordo di filiera firmato tra Coldiretti Veneto e la storia azienda dolciaria veronese Paluani

In epoca di globalizzazione il concetto di origine e di “made in” conta sempre di più, soprattutto quando si parla di cibo. Soprattutto per gli italiani. E va in questa direzione l’accordo firmato tra Coldiretti Veneto e Paluani, nome storico dell’industria dolciaria veneta (nel 2015, con un fatturato che ha sfiorato i 40 milioni di euro) per produrre merendine, croissant, panettoni e pandori con uova, burro, latte e zucchero di origine italiana. A sancirlo l’intesa firmata dai rispettivi rappresentanti Martino Cerantola e Michele Cordioli, per dare avvio ad un progetto che premia imprese agricole del territorio e strutture economiche del settore agroalimentare come, ad esempio, la Co.Pro.Bi, che raggruppa i produttori bieticoli e il Consorzio Virgilio che riunisce le latterie veneto lombarde. All’evento erano presenti entrambe i presidenti Claudio Gallerani e Paolo Carra.
“È a giugno che si fanno i contratti commerciali - ha esordito Michele Cordioli, vice presidente - e noi guardiamo ad un Natale al 95% fatto di materia prima proveniente dall’Italia, puntando ovviamente a recuperare presto quei 5 punti di percentuale e arrivare ad una cifra tonda”. Su questo auspicio concorda Coldiretti che non solo è promotore dell’iniziativa ma, come ha precisato Martino Cerantola, è garante dell’operazione. “La ricaduta positiva per i nostri agricoltori è indubbia - ha precisato - ma sottolineiamo che l’operazione non deve essere di facciata ma una scelta convinta per rispetto soprattutto dei consumatori finali”.

I presupposti per una buona partenza e una sicura riuscita ci sono tutti, nonostante i protagonisti si siano dati appuntamento tra un anno per una prima verifica. Nel frattempo lo stabilimento dolciario ha sfornato pandori anche la scorsa settimana per il mercato tedesco, segno di un successo che non conosce stagioni, come ogni giorno vengono confezionate focaccine e cornetti senza sosta.

“D’altro canto Paluani ama definirsi una grande pasticceria - ha detto il dg Diego Romanini - presente sul mercato da quasi cent’anni che lavora un valore di 25 milioni di ingredienti dallo zucchero alle uova, usando il burro al posto dell’olio di palma, e per le ricette particolari ricorre pure alle denominazioni blasonate come il pistacchio di Bronte, limone di Amalfi e le nocciole del Piemonte”.

Da questo momento in poi, spiega una nota, l’ufficio acquisti dello stabilimento di Verona potrà contare sulle 200-300.000 tonnellate di zucchero frutto, dei 33.000 ettari di barbabietole coltivate in Veneto e lavorate nello zuccherificio di Pontelongo, senza trascurare i quantitativi di latte di alta qualità e derivati della Cooperativa di secondo grado di Mantova assicurati da più di 2.000 soci allevatori che, dal 1966, garantiscono tradizione e solidarietà.
“Con questo patto creiamo un’economia virtuosa - ha concluso Pietro Piccioni, direttore Coldiretti - riconoscendo cosi l’impegno degli imprenditori agricoli per la sicurezza alimentare, lasciando a tutti il giusto margine di reddito, riducendo l’impatto ambientale visto il raggio limitato da cui provengono tutti gli attori della filiera”.

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