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La nuova frontiera per dimagrire? Basta contare i bocconi. Il metodo sarebbe il più efficace secondo una ricerca della Brigham Young University. La buona notizia? È che non servono sacrifici drastici, ma solo fare più attenzione a ridurre le quantità

La nuova frontiera per dimagrire? Basta contare i bocconi. Il metodo sarebbe il più efficace secondo una ricerca della Brigham Young University statunitense: in appena un mese un gruppo di volontari che ha seguito la raccomandazione ha perso poco meno di due chili, un calo ponderale ideale perché non eccessivo ma utile per ritornare al peso forma senza sforzi. Per una volta, infatti, la dieta non ha previsto alcun cambiamento delle abitudini alimentari: niente limitazione di carboidrati o grassi, no al conto delle calorie, nessuna necessità di impegnarsi per abbinare i nutrienti secondo l’uno o l’altro regime alla moda.
I volontari hanno potuto continuare a mangiare come sempre, ma è stato chiesto loro di contare i bocconi di cibo e le sorsate di bevande diverse dall’acqua che mandavano giù durante il giorno. Quindi, per un mese l’obiettivo è stato solo ridurre del 20-30% i “morsi” quotidiani. Il risultato, per chi è stato ligio nella conta, è stato pari a circa un chilo e ottocento grammi in meno.
“I dati - spiega il coordinatore dell’indagine, Ben Crookston - confermano ciò che tendiamo a dimenticare: mangiare meno fa la differenza e chi è sovrappeso dovrebbe concentrarsi sulla riduzione delle porzioni, ancor più che sulla modifica dei pasti”.
Il conteggio di quante volte apriamo la bocca per masticare è una strategia dietetica utile anche secondo ricercatori della Clemson University, che hanno calcolato in cento bocconi al giorno la quantità giusta per stare a dieta stimando che per ogni morso un uomo introduce in media 17 calorie e una donna 11.
Certo non sembra proprio agevole tenere il conto, non a caso un terzo dei volontari dell’esperimento appena pubblicato non è riuscito ad arrivare in fondo alle quattro settimane di test. Gli autori ammettono che possa essere scomodo, così stanno cercando di ovviare al problema con un algoritmo che faccia il calcolo al posto nostro e hanno già messo a punto una app compatibile con gli orologi Android e Apple.

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