02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Il pranzo all’italiana? Tramontato, in uno spezzatino di spuntini, fino a cena, unico pasto rimasto. Il colpevole? Lo snack in pausa-pranzo. “Psicoanalisi” del pasto principale di un’esperta osservatrice: Marisa Fumagalli, sul “Corriere della Sera”

Il pranzo all’italiana? Tramontato, in uno “spezzatino” di spuntini, lungo tutta la giornalta fino a cena, unico pasto rimasto e che si possa ormai definire tale. Con il pasto principale che risorge solo a Natale, Pasqua, per compleanni ed anniversari, quando finalmente per un giorno la famiglia si riunisce attorno alla tavola delle feste (ma solo quelle più importanti). A salvarlo, forse, solo il “pranzo della domenica”, ma che, però, sempre più spesso si fa al ristorante, dove sono gli chef a rispolverare i piatti del dì di festa, dai ravioli in brodo ai risotti, dai bolliti alle patate al forno, fino alle crostate. Ecco il pranzo all’italiana, oggi, messo sotto “psicoanalisi” da un’attenta ed esperta osservatrice: Marisa Fumagalli, firma del “Corriere della Sera”. Se ancora, di pranzo all’italiana, si può parlare: “se s’intende il pasto quotidiano consumato a mezzodì, fra le mura di casa - primo, secondo, frutta - scordiamocelo: è tramontato”, dice Fumagalli, additanto come principale “colpevole” lo snack in pausa-pranzo (o la più sana “schiscetta”).

“Diverso - puntualizza la giornalista - è il discorso sull’italianità delle materie prime usate nella preparazione di colazioni, pranzi, cene, stuzzichini da aperitivo, merende. Qui si gioca sul territorio. Anzi, sui territori della Penisola. Trionfa il nostro Paese con la sua ricca biodiversità. La tendenza rasenta il limite dell’autarchia. Molti non disdegnano escursioni in altre cucine - etniche, nordiche, orientali, sudamericane - ma cresce la consapevolezza della propria cultura gastronomica con la conseguente voglia di prodotti locali, di qualità: pani, pasta, olio, verdure, carni, pesce, formaggi, vini. La ricerca e la selezione degli ingredienti si va diffondendo come buona pratica. Si scelgono botteghe o market dove approvvigionarsi, si approfitta delle gita del weekend per raggiungere una cascina, un frantoio, una cantina e fare acquisti nel segno dell’eccellenza e della genuinità. Quindi, si cucina scambiandosi ricette, leggendo libri, mettendoci un tocco di personale creatività” (“Pranzo all’italiana” è il titolo dell’inserto Food Issue, in edicola con il “Corriere della Sera” il 1 dicembre, omaggio a questo rito tutto italiano, declinat in sei diverse tavole a tema, da quella delle Feste a quella metropolitana, da una di campagna ad una di montagna, da quella meridionale a quella fatto di melting pot).

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli