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4.894 imprese, e più di 36 miliardi di euro di fatturato, con il 17% che arriva dalle esportazioni soprattutto grazie a vino, ortofrutta e latte: i numeri dell’Osservatorio della Cooperazione Agricola Italiana, di scena ad Expo

4.894 imprese, e più di 36 miliardi di euro di fatturato: ecco i numeri più importanti della cooperazione agroalimentare presentati ad Expo, dall’Osservatorio della Cooperazione Agricola Italiana. Lusinghieri i risultati all’export: nel 2014 la quota di giro d’affari realizzata dalla cooperazione sui mercati esteri è stata di poco inferiore al 17%. Considerando i principali settori cooperativi, la maggiore propensione all’export riguarda il vino (33%) seguito da ortofrutta (23%) e latte (11%).
Tra i prodotti esportati dalle imprese cooperative prevalgono i prodotti a marchio proprio (48%), seguiti da private label (26%) e prodotti finiti senza marchio del produttore (21%). La denominazione di origine si conferma fattore di successo per affermarsi sui mercati esteri: per il settore vitivinicolo la percentuale Dop è di ben il 58% e raggiunge addirittura il 77% per i formaggi. Nell’ortofrutta alle Dop (26%) si affiancano anche le vendite del biologico (6%).
L’analisi delle performance delle cooperative per classe di dimensione conferma che i migliori risultati sono stati realizzati dalle cooperative con un fatturato superiore a 40 milioni di euro (+11% fatturato, +4% valore aggiunto e +7% retribuzioni) mentre le imprese cooperative con volume di fatturato inferiore ai 2 milioni di euro registrano trend con segno meno (-11% fatturato, -5% valore aggiunto e -2% retribuzioni).
Per Giorgio Mercuri, presidente Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, “l’indagine sull’export cooperativo realizzata dall’Osservatorio assume una particolare importanza perché ci consente di recuperare informazioni utili sul trend di penetrazione e di vendita delle cooperative sui mercati esteri e di comprendere quali sono le maggiori difficoltà che a tutt’oggi limitano la crescita dell’export. Tra le principali limitazioni risultano esserci i difficili rapporti con la Ggo estera, ma anche non adeguate competenze manageriali e la mancanza di un forte sistema Paese che accompagni le imprese cooperative. Su questi aspetti dovremo sicuramente continuare a lavorare, con il supporto del Ministero e di tutto il Governo”.

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