Terra Madre Giovani, Carlo Petrini, Slow Food, Expo: “l’Expo ha come elemento centrale la dimensione di fiera e di esposizione delle nazioni, una dimensione fortemente di tipo spettacolare. Ma i problemi dell’agroalimentare sono più complessi …”

“L’Expo ha come elemento centrale la dimensione di fiera, di esposizione delle nazioni, quindi una dimensione fortemente di tipo spettacolare, per questo viene una moltitudine di persone. Ma i problemi dell’agroalimentare sono più complessi e riguardano, senza sofismi, il fatto che la stragrande maggioranza delle persone nel mondo non può venire ad Expo, perché in questo momento sta soffrendo di malnutrizione e fame”. Lo ha detto, oggi, il fondatore di Slow Food, Carlo Petrini.
Ma Petrini ha anche aggiunto che “dentro a Expo ci sono istituzioni virtuose, ed anche noi di Slow Food abbiamo scelto di stare qui dentro perché un contadino marocchino dice che “la sedia vuota non paga mai”. Quindi anche andare in questi luoghi, mantenendo le proprie idee, è importante”. Il fodnatore di Slow Food Carlo Petrini ha, quindi, ricordato “che non può esserci solo ed esclusivamente la logica del mercato e dell’economia, ma deve essere anche quella della solidarietà, della condivisione e della fraternità”.
Ma Carlin Petrini, ieri, in apertura di “Terra Madre Giovani” ai migliaia di contadini del mondo (ospitati da famiglie di Milano, ndr), ha anche detto “ridare valore al cibo è la grande scommessa che avete tra le mani. Parlate tra di voi. Anche con lingue diverse. Vincerete la scommessa solo se riuscirete a non commettere gli errori della mia generazione: per l’economia abbiamo sacrificato tutto ed ora ci ritroviamo la Terra che soffre. Non siamo - ha continuato il fondatore di Slow Food - più in armonia e non abbiamo prospettive solidale. Siamo sempre più chiusi, senza la capacità di vedere che quei migranti che arrivano dall’Africa e dagli altri Paesi del sud del mondo sono il frutto della nostra politica scellerata”.
Ma, allora, Terra Madre Giovani è l’anti-Expo? “No, vorrei levare - taglia corto il fondatore di Slow Food, Carlo Petrini - la parola “anti”; però che questa sia una cosa diversa lo vedete anche voi … Ma non è “anti””.