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FEE (Foundation for Environmental Education) e Confagricoltura: nel 2016 i primi Comuni con le “SpigheVerdi”. Un eco-label volontario che distinguerà i Comuni d’Italia che si impegnano sulla strada dello sviluppo sostenibile dell’ambiente rurale

Anche le comunità rurali avranno il loro bollino di eccellenza: dopo le “Bandiere blu”, nate 28 anni fa e diffuse in 67 paesi, arrivano le “Spighe verdi”, un eco-label volontario che distingueranno i Comuni italiani che si impegnano sulla strada dello sviluppo sostenibile dell’ambiente rurale. Il progetto, nato dalla collaborazione di Fee Italia (Foundation for Environmental Education) e Confagricoltura, è nato dall’idea di avere un eco-label anche per le località interne che non hanno il mare, alle quali fornire linee guida e un percorso per sviluppare iniziative a favore dell’ambiente, partendo dall’esperienza quasi trentennale delle “Bandiera blu”.
Il protocollo d’intesa è stato siglato a luglio, ma soltanto ieri c’è stata la prima presentazione pubblica, nella Casa degli Atellani, a Milano, ultimo degli appuntamenti con la sostenibilità, organizzati da Confagricoltura. Il dado è tratto. Ora si aspettano le richieste di adesione da parte dei Comuni e gli organizzatori pensano di poter avere le prime certificazioni già nella primavera 2016.
“Spighe Verdi” ha l’obiettivo di mettere a disposizione dei Comuni che aderiranno all’iniziativa uno strumento per semplificare la gestione ambientale e favorire lo sviluppo sostenibile. Non sarà solo un marchio, ma l’espressione di un processo di miglioramento continuo per contribuire alla salvaguardia delle risorse ambientali, alla conservazione del paesaggio, al corretto uso del suolo, alla valorizzazione dei centri storici e degli aspetti culturali dei luoghi, per finire con lo sviluppo turistico e l’educazione ambientale.
In sintesi, il progetto ha l’obiettivo di favorire lo sviluppo dei territori, soprattutto nelle aree interne del Paese, con ricadute sul turismo, la commercializzazione dei prodotti agricoli e dell’artigianato.
“E’ una grande scommessa - ha esordito il presidente di Fee Italia, Claudio Mazza - perché nasce sulla scia di un programma che ha dimostrato di creare cambiamenti concreti, fatti nel tempo con piccoli passi. Quando iniziammo a parlare di binomio tra turismo e ambiente quasi 30 anni fa gli amministratori ci guardavano come marziani: era ancora un’epoca in cui il turismo era ed era considerato impattante”.
E a giudicare dai commenti dei sindaci dei Comuni presenti - Castagneto Carducci (Livorno) e Agropoli, nel salernitano - guai a togliere la “Bandiera blu”. Per attrarre il turismo è un brand fondamentale. “Avevamo ottenuto la “Bandiera blu” nel 1988 - ha detto il sindaco di Agropoli, Francesco Alfieri - poi venne il grande problema dei rifiuti in Campania e l’abbiamo persa. E però ricominciato il percorso e siamo riuscita a ottenerla di nuovo. Che cosa significa per esempio? Non edificare inutilmente: abbiamo creato 2.000 posti letto riconvertendo strutture esistenti senza costruire”.
Avere il bollino è un vanto, ma anche un impegno. “Bandiera blu - ha detto il primo cittadino di Castagneto Carducci, Sandra Scarpellini - non significa soltanto mare pulito, ma anche servizi . Noi per esempio diamo informazioni su tutte le condizioni di fruibilità e accessibilità, anche per i disabili e credetemi: non è la normalità su tutto il territorio italiano”.
Un impegno che, però, ripaga viste le ricadute positive che la “Bandiera blu” sull’affluenza turistica. “Con Spighe Verdi - ha proseguito Mazza - vogliamo coinvolgere le amministrazioni locali dei Comuni rurali per promuovere un miglioramento continuo della gestione ambientale al fine di favorire la conservazione del paesaggio, il corretto uso del suolo, la valorizzazione dei centri storici e degli aspetti culturali dei luoghi, per finire con lo sviluppo turistico e l’educazione ambientale”. E le imprese agricole sono chiamate in causa in direttamente, visto che presidiano il territorio e sono loro a essere responsabili anche della bellezza dei paesaggi.
“L’attività agricola - ha detto Luigi Mastrobuono, direttore generale Confagricoltura - è parte fondamentale del processo di sostenibilità dei territori e il ruolo di Confagricoltura è quello di evidenziare e diffondere tutte quelle buone pratiche di sostenibilità e innovazione che le aziende già attuano o sperimentano. Ecco perché l’esperienza di Fee nella gestione del programma internazionale Bandiera Blu si integrerà con i principi del progetto EcoCloud di Confagricoltura, esempio di come le aziende agricole possano attuare pratiche sostenibili che coinvolgano e migliorino tutta l’azienda nei suoi aspetti ambientali, economici e sociali”.
I Comuni rurali sono chiamati alla sfida (e all’opportunità). La coglieranno? Da ieri hanno già manifestato il loro interesse i sindaci di Montefalco (Perugia), di Tassarolo (Alessandria) e di Marudo (Lodi).
Fausta Chiesa

Focus - Confagricoltura: nel 2016 i primi comuni con le “Spighe Verdi”
Il 2016 sarà l’anno delle “Spighe Verdi”: è il risultato del programma per lo sviluppo sostenibile dell’ambiente rurale, nato ieri dalla collaborazione di FEE Italia e Confagricoltura, con l’obiettivo di adattare i principi e la metodologia della ben nota certificazione “Bandiera blu” alla realtà dei Comuni rurali della nostra Penisola.
“L’attività agricola - ha affermato Luigi Mastrobuono, dg Confagricoltura - è parte fondamentale del processo di sostenibilità dei territori e il ruolo di Confagricoltura è quello di evidenziare e diffondere tutte quelle buone pratiche di sostenibilità ed innovazione che le aziende già attuano o sperimentano. Ecco perché l’esperienza di FEE nella gestione del programma internazionale “Bandiera blu”, si integrerà con i principi del progetto EcoCloud di Confagricoltura, esempio di come le aziende agricole possano attuare pratiche sostenibili che coinvolgano e migliorino tutta l’azienda nei suoi aspetti ambientali, economici e sociali”.
“Sono numerosi i benefici che hanno avuto in questi anni le amministrazioni locali che hanno aderito a “Bandiera blu” - ha sottolineato Claudio Mazza, presidente FEE Italia - in quanto il progetto ha sollecitato e facilitato la loro programmazione ambientale delle politiche del territorio. Ora con “Spighe Verdi” vogliamo coinvolgere le amministrazioni locali dei comuni rurali per promuovere un miglioramento continuo della gestione ambientale al fine di favorire la conservazione del paesaggio, il corretto uso del suolo, la valorizzazione dei centri storici e degli aspetti culturali dei luoghi, per finire con lo sviluppo turistico e l’educazione ambientale”.
Maurizio Mangialardi, presidente di Anci Marche e Lorella Chimenti, coordinatrice del Gal Pollino Sviluppo, hanno sottolineato come il progetto “Spighe Verdi” possa favorire lo sviluppo sostenibile delle aree interne del Paese.
“Con l’iniziativa “Spighe Verdi” - ha concluso il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi - i Comuni potranno sviluppare politiche territoriali in armonia con chi da sempre presidia il territorio, le aziende agricole, con positive ricadute anche sul turismo, sulla valorizzazione e sulla commercializzazione dei prodotti agricoli e dell’artigianato. La lunga esperienza internazionale di FEE nella gestione di programmi di educazione ambientale, la presenza capillare di Confagricoltura in tutto il Paese, anche attraverso la rete EcoCloud dedicata alla sostenibilità, ed il coinvolgimento delle amministrazioni interessate sono le basi per lo sviluppo del progetto, che già a partire dal 2016 rilascerà le prime certificazioni”.

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