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690.000 ettari di terreno sottratti all’agricoltura in 10 anni per via della cementificazione, o per l’abbandono, soprattutto nelle aree interne, con un impatto drammatico sull’assetto idrogeologico del territorio italiano: così Coldiretti su dati Istat

690.000 ettari di terreno sottratti all’agricoltura in 10 anni per via della cementificazione, o per l’abbandono, soprattutto nelle aree interne, con un impatto drammatico sull’assetto idrogeologico del territorio colpito in questi anni da frane ed alluvioni. È l’allarme di Coldiretti sulla base dei dati Istat sulla struttura dell’aziende agricole. “Si tratta di - sottolinea la Coldiretti - un territorio vasto come quasi come un milione di campi da calcio abbandonato o occupato dal cemento che non riesce ad assorbire la violenta caduta dell’acqua provocata dai cambiamenti climatici. Anche per questo oggi più di otto comuni italiani su dieci (82%) hanno parte del territorio a rischio frane e alluvioni con quasi 8,6 milioni di cittadini che vivono o lavorano in aree considerate ad alto rischio idrogeologico. A questa situazione - conclude la Coldiretti - non è infatti certamente estraneo il fatto che un modello di sviluppo sbagliato che non ha investito sulla prevenzione con la valorizzazione di quanti vivono e lavorano nelle campagne”.

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