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L’Inghilterra volta le spalle ad uno dei suoi simboli, la birra. Quello della pinta è un vero crollo di popolarità: solo il 12% degli uomini over 30 la scelgono come bevanda alcolica preferita, dietro a spirits (24%), vino (19%) e sidro (15%)

Non Solo Vino
La birra in declino tra gli uomini in Uk

Se nell’immaginario comune Italia fa rima con pizza, mandolino e spaghetti, l’Inghilterra non è neanche pensabile senza la Regina, il Big Ben ed una pinta di birra. Eppure, sembra proprio che gli inglesi stiano voltando le spalle ad uno dei propri monumenti nazionali: non alla Regina, ma alla classica pinta che da sempre accompagna il dopo lavoro di ogni inglese che si rispetti. Una ricerca di Voucher Codes Pro (www.vouchercodespro.co.uk), società che gestisce la scontistica delle più grandi aziende in Gran Bretagna, da Sky a Domino’s Pizza, su 2.949 uomini sopra i 30 anni (esattamente il target del bevitore medio di birra), ha rivelato che solo il 12% di loro indica la birra come prima scelta tra le bevande alcoliche. E c’è di peggio, perché la birra non è neanche sul podio: al primo posto ci sono gli spirits (24%), seguiti dal vino (19%) e, un po’ a sorpresa, dal sidro (15%).
La motivazione principale a questa rivoluzione dei consumi sta nelle troppe calorie, come indicato dal 22% del campione, mentre il 16% dice di sentirsi “troppo gonfio” con la birra. La nota positiva è che solo il 9% dice di non gradire il sapore della birra, mentre il 6% cita il prezzo eccessivo. Interessante anche l’evoluzione della disaffezione per la birra: alla domanda “cosa bevevi 10 anni fa”, infatti, ben il 31% ha indicato la birra, di gran lunga la bevanda alcolica preferita, la cui popolarità è crollata di pari passo con i consumi complessivi degli alcolici nel Paese, scesi, proprio nell’ultimo decennio, del 20%. Eppure, nonostante la scarsa popolarità, nel 2014, dopo 20 anni di calo ininterrotto, la birra è tornata timidamente a crescere, con un +1% delle vendite. Il mercato delle bevande, del resto, è particolarmente “liquido” e sensibile alle mode, come dimostra il fatto che, dietro alla birra, 10 anni fa c’erano i cosiddetti “alcolpops” (su tutti il Bacardi Breezer), letteralmente spariti dai radar di pub e locali, mentre ciò che può e deve rinfrancare il mondo del vino è che allora i wine lover dichiarati erano il 16% degli intervistati, una quota evidentemente granitica, cresciuta ma senza scossoni, ancor più fedele di quella degli amanti della birra.
Diverso l’andamento della birra artigianale, che ha rafforzato le proprie posizioni di mercato, e non mostra alcun segnale di rallentamento: interessante, in termini di tendenza, quanto svelato dall’ultima ricerca sui consumi mondiali di birra della società di global market research Mintel (www.mintel.com), che ha sottolineato come il gusto si stia spostando velocemente verso birre da gradazioni alcoliche più spinte, tanto che nel 2014 un quarto della produzione artigianale lanciata sul mercato superava i 6,5 gradi, quota che, nel 2012, era appena del 15%.

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