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C’è grande fermento nel mondo del caffè italiano e, se Segafredo e Lavazza hanno accettato la sfida della globalizzazione investendo, Illycaffè punta sui mercati finanziari, ma senza uscire dalla nicchia dorata dell’alta qualità

C’è grande fermento nel mondo del caffè italiano, con Segafredo e Lavazza che hanno accettato la sfida della globalizzazione, investendo, rispettivamente, sull’asiatica Boncafé e sulla francese Café Noir (un affare da 800 milioni di euro, che avvicina il valore del gruppo alla soglia dei due miliardi di euro), ed Illycaffè che, in maniera diversa, non sta a guardare: l’azienda friulana, infatti, ha comunicato di aver emesso obbligazioni senior unsecured per un importo nominale complessivo di 70 milioni di euro. Il prestito, non soggetto a rating, è interamente sottoscritto da Pricoa Capital Group e prevede la possibilità per la società di estendere l’emissione obbligazionaria fino a 140 milioni di dollari.
“L’operazione - spiega una nota del gruppo friulano - garantisce maggiore flessibilità finanziaria e un’efficace differenziazione delle fonti di finanziamento per sostenere i progetti di sviluppo della società”. Per Illy “questa emissione rappresenta un importante segnale di fiducia dei mercati finanziari. È inoltre una dimostrazione della credibilità del nostro progetto in un momento in cui Illycaffè è impegnata in un piano di sviluppo globale”.
Andrea Illy, a capo del gruppo, continua a sostenere che “nel mass market la dimensione è un fattore di competizione molto importante. Noi però siamo nel prodotto di qualità e la nostra strategia rimane valida per i prossimi 5 o 10 anni”. Insomma, operare nella nicchia dorata del caffè è un elemento di sostenibilità, ed un altro sta nel fatto che “i produttori mass market sono molto presenti nella grande distribuzione, noi ci siamo e ci restiamo ma con prudenza: preferiamo l’horeca.

Focus - Il bilancio 2014 del gruppo Illycaffè
Nel 2014 Illycaffè ha realizzato un fatturato consolidato di 391 milioni (+4,5%), un Ebitda di 62 milioni (+15%) e un utile netto di 12 milioni dai 7,8 dell’esercizio precedente. Il mercato italiano continua a perdere consumi: -2,2% a volume e -3,4% a valore con il 49% dei volumi venduti in promozione.
Secondo Iri, il modern trade Illycaffè ha una quota a valore del 4,2% nel totale caffè (stabile) e del 12,6% nel macinato espresso, in cui si conferma secondo player dopo Lavazza. L’incidenza delle vendite all’estero di illycaffè, invece, ha raggiunto il 62% (il 63% nel primo semestre 2015) con una buona performance in particolare dei mercati Emea (+10,7%), seguiti dal Nord America (+6%) e dai Paesi Emergenti, fra cui Brasile (+17%) e Cina (+30%).

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