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120 milioni di euro per il latte nel triennio fino al 2017, per misure che vanno dal sostegno alla liquidità alla promozione dell’export e contrasto all’Italian sounding dei prodotti lattiero-caseari: ecco il piano del Governo italiano per il settore

Oltre 120 milioni di euro di investimenti complessivi nel triennio fino al 2017 per il latte, per misure che vanno dal sostegno alla liquidità e alla ristrutturazione del debito degli allevatori (65 milioni di euro) agli 0,5 centesimi di euro in più al litro per i produttori attraverso l’aumento della compensazione Iva, dalla costituzione di un tavolo tecnico nazionale per il metodo di indicizzazione dei prezzi ad un piano straordinario di promozione del consumo di latte fresco con il Ministero della Salute (contestualmente all’uso del logo “100% Latte Italiano”, privato e facoltativo), dalla promozione dell’export ed il contrasto all’Italian sounding dei prodotti lattiero-caseario italiani, formaggi Dop in primis, nel piano straordinario per il made in Italy, al sostegno agli impianti per il biometano delle aziende zootecniche. Ecco le nuove azioni che il Governo mette in campo per il settore, in un intervento mai realizzato prima per “tutelare i 35.000 allevatori italiani e le loro stalle”, comunicate dal Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina dopo la riunione di ieri del tavolo di filiera, in vista anche del Consiglio straordinario dei Ministri dell’Agricoltura Ue del 7 settembre, che Italia e Francia hanno chiesto sia dedicato al comparto lattiero caseario e al settore delle carni bovine e suine.
Queste misure si aggiungono agli interventi già stabiliti con la recente approvazione della Legge Agricoltura (91/2015), che prevede tra l’altro l’attuazione della rateizzazione in 3 anni senza interessi e l’ampliamento delle possibilità di compensazione tra produttori per le multe dell’ultima campagna.

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