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Salute pubblica ed economia: ecco i due punti fondamentali su cui si basano le linee guida per la riforma dei reati agroalimentari, che valgono 15,4 miliardi di Euro elaborate dalla Commissione presieduta dall’ex magistrato Giancarlo Caselli

Salute pubblica ed economia: ecco i due punti fondamentali su cui si basano le linee guida per la riforma dei reati agroalimentari elaborate dalla Commissione presieduta dall’ex magistrato Giancarlo Caselli, presentate a Expo insieme al Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, e delle Politiche Agricole Maurizio Martina. Tra le novità per contrastare un fenomeno che, nel complesso, vale 15,4 miliardi di euro di economia illegale, ha ricordato la Coldiretti, è stata elaborata la figura del “disastro sanitario”, per garantire una risposta punitiva alle ipotesi di reato che vanno dalla contaminazione di acque o sostanze alimentari pericolose, fino all’omesso ritiro degli alimenti dal mercato, quando da tali condotte possano derivare lesioni gravi o morte ai danni di più persone e il pericolo grave e diffuso di analoghi eventi che mettono in pericolo la salute pubblica. Nasce anche il reato di agropirateria, nuova figura criminosa che punisce la vendita di prodotti alimentari accompagnati da falsi segni distintivi o da marchi di qualità, Dop e Igp, contraffatti.
“Questo intervento nasce per proteggere le imprese che rispettano le regole e per distinguere l’economia legale da quella illegale - ha sottolineato il ministro della Giustizia, Andrea Orlando - le linee guida saranno poi oggetto di discussione in parlamento, dove ci sarà il confronto politico dopo il lavoro tecnico. L’obiettivo è quello di costruire un quadro normativo omogeneo anche inasprendo le sanzioni”.
“È un lavoro a vantaggio delle imprese - ha ribadito il ministro per le Politiche agricole, Maurizio Martina - che devono trovarsi in condizioni di operare all’interno di un quadro di regole chiaro, oltre che di una cornice sicura. Anche se dobbiamo ricordarci che l’Italia è già leader assoluto in Europa e nel mondo in fatto di controlli: solo negli ultimi 18 mesi ci sono stati più di 160.000 controlli, una cifra che non ha pari nel confronto internazionale. Il lavoro della Commissione Caselli è un lavoro prezioso, che ci permette di capire come fare un salto di qualità su alcuni strumenti di contrasto al crimine organizzato nel settore dell’agroalimentare italiano. Ci sono nuove frontiere che dobbiamo presidiare, come l’agropirateria e l’utilizzo del web per falsificare e commercializzare il falso prodotto. Ma credo che Expo ci stia aiutando molto ad aumentare la consapevolezza del modello italiano e a portarlo all’attenzione di una platea internazionale”. “Il crimine alimentare fattura 15,4 miliardi e investe ambiti complessi e articolati nelle attività di produzione e distribuzione dei cibi con un impatto rilevante sull’economia, sull’ambiente e sulla salute”, ha ricordato il presidente Coldiretti, Roberto Moncalvo.
“Anche grazie alla disponibilità di nuove tecnologie, la contraffazione e la frode nell’alimentare sono diventate un vero e proprio affare criminale che va perseguito con un sistema punitivo più adeguato. Il settore agroalimentare richiede un sistema di tutele specifico, non limitato ai casi di contraffazione dei marchi o dei segni esteriori che individuano e distinguono il prodotto sul mercato, ma esteso al valore in sé dell’alimento, con il fine di tutelare non solo la lealtà degli scambi commerciali quanto, piuttosto, la libertà di scelta del consumatore”.
“L’Italia - sostiene Moncalvo - deve tutelare i primati internazionali conquistati nella qualità alimentare, dal maggior numero di certificazioni alimentari a livello comunitario con 273 prodotti Dop/Igp alla leadership europea nel biologico con 43.852 imprese che lo coltivano biologico, ma anche il primato nella sicurezza alimentare mondiale con la minor incidenza di prodotti agroalimentari con residui chimici fuori norma pari allo 0,2%, quota inferiore di quasi 10 volte rispetto alla media europea (1,9%). In questo settore - precisa Moncalvo - l’Italia ha il dovere di svolgere il ruolo di battistrada in Europa per colpire in modo esemplare gli scandali che si ripetono nel tempo, dai polli alla diossina alla carne di cavallo spacciata come manzo, che possano far crollare la fiducia del pubblico dei consumatori e bloccare il regolare funzionamento del commercio”.
Una maggior tutela è stata opportunamente prevista anche attraverso la previsione di più incisivi strumenti di indagine, l’estensione della sanzione a tutte le fasi che conducono alla commissione del reato - ma che non risultano attualmente punite - e la possibilità di applicare le misure cautelari personali quando sussiste il rischio di una continuazione delle attività criminali.
“Ulteriore ambito di intervento - conclude la Coldiretti - riguarda l’estensione della responsabilità amministrativa di enti, società e associazioni per i reati alimentari commessi dalle persone fisiche attraverso la disciplina di specifici modelli di organizzazione e gestione e la previsione di sanzioni pecuniarie ed accessorie, quali l’interdizione dall’esercizio dell’attività, la sospensione o la revoca di licenze o autorizzazioni”.

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