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Si estende a fagioli, lattuga, aglio, timo, finocchietto, coriandolo, fragole e ai fiori di nasturzio, l’originale progetto dell’“Orto di Nemo” che coltiva piante in biosfere trasparenti in fondo al mare, tra i sei e dodici metri di profondità

Fagioli, lattuga, aglio, timo, finocchietto, coriandolo, fragole e fiori di nasturzio: ecco le nuove coltivazioni in fondo al mare che si sperimentano nell’originale, e ormai celebre, progetto battezzato “Orto di Nemo”, effettuato dalla Mestel Safety, una società del gruppo Ocean Reef, ed iniziato due anni fa a Noli, sulla costa del ponente ligure, con la coltivazione di basilico in biosfere trasparenti, tra i sei e dodici metri di profondità.

“Grazie al supporto del Centro di sperimentazione e assistenza agricola (Cersaa) di Albenga - ha detto il promotore del progetto Sergio Gamberini, amministratore unico della Mestel Safety - abbiamo iniziato in questi giorni la semina di svariate tipologie di verdura e frutta e nel giro di una settimana dovremmo completarla. Il principio è quello di creare fonti alternative di produzione di vegetali là dove le condizioni ambientali terrestri particolarmente estreme non rendono disponibile acqua dolce, terreni fertili e sono caratterizzate da forti escursioni termiche tra giorno e notte. Tutte condizioni che pongono forti barriere all’agricoltura convenzionale. Tutte le zone di mare prospicienti aree desertiche o isole coralligene”.

Ora la struttura, coordinata da Gianni Fontanesi, è composta da sei biosfere, una da 2.000 litri e quattro da mille e una nuova a forma di “candeliere” dove si sperimenta la coltura dei nasturzi. Sul sito Nemo Garden (www.nemosgarden.com), con i sensori collegati a una biosfera, si vedono le variazioni tra giorno e notte della temperatura dell’aria e l’umidità.

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