02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Per una degustazione perfetta di olio ci vuole un bicchiere perfetto. Ad inventarlo Elena Fortunati all’Università di Perugia, 30 anni e già Cavaliere della Repubblica, con una stampante 3D e un polimero (acido poli lattico) biodegradabile arricchito

Per una degustazione perfetta di olio, ci vuole un bicchiere perfetto. Esiste, è in plastica ed è stato inventato da una giovanissima ricercatrice italiana, Elena Fortunati, insignita, nel 2013, della carica di Cavaliere della Repubblica: pensato soprattutto per le degustazioni di olio extravergine di oliva, il bicchiere è ottenuto con l’impiego di una stampante 3D in dotazione nei laboratori dell’Università di Perugia, ed è esposto nella mostra “Tuscia Food Valley- Produzione e cultura del cibo tra passato, presente e futuro”, esposizione dell’Università della Tuscia sulle tecnologie innovative per l’agroalimentare, in occasione dell’Expo 2015, di scena al complesso di Santa Maria in Gradi a Viterbo fino al 31 ottobre (www.unitus.it). Il suo inventore, classe 1983, attualmente in possesso di un dottorato di ricerca in Nanotecnologie dei materiali presso il Polo didattico di Pentima a Terni, insieme all’équipe con cui lavora, ha ideato e realizzato un bicchierino del tutto simile a quelli in vetro comunemente usati nelle degustazioni, sfruttando un polimero biodegradabile arricchito con agenti in grado di mantenere del tutto inalterate le proprietà dell’olio, offrendo così uno strumento innovativo dal ridotto impatto ambientale.

“Abbiamo realizzato questi bicchierini da degustazione in acido poli lattico, ovvero un polimero, quindi una “plastica” biodegradabile in grado di riprodurre le proprietà ottiche del vetro lasciando inalterate le caratteristiche organolettiche dell’olio - spiega Fortunati - l’idea è stata di rinforzare l’acido polilattico con agenti anti microbici, anti ossidanti e anti batterici, in grado di preservare tutte le qualità del prodotto che il bicchiere dovrà contenere. Il materiale di cui è composto è biodegradabile - aggiunge la ricercatrice - quindi dopo l’utilizzo potrà essere compostabile così da permettere uno smaltimento che non impatti sull’ambiente. Questi bicchieri sono stati realizzati con una tecnologia abbastanza nuova che è quella della stampante 3D, un macchinario che abbiamo in dotazione ai laboratori del nostro ateneo e che ci ha permesso di riprodurre un oggetto con le stesse caratteristiche di quelli in vetro solitamente usati per le degustazioni”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli