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L’agricoltura di precisione è, a detta di molti, il futuro del settore. In realtà già presente, grazie al continuo sviluppo delle tecnologie e dei droni. A dirlo ad Expo 2015 Finmeccanica con il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina

L’agricoltura di precisione è, a detta di molti, il futuro del settore. Un futuro possibile, in realtà già presente, grazie al continuo sviluppo delle tecnologie, e dei droni in particolare. Che sono stati al centro di un incontro, ad Expo, promosso da Finmeccanica, dove sono stati presentati velivoli senza pilota prodotti dal gruppo.

Una linea di sviluppo in cui credono le aziende, ma anche le istituzioni, come ha spiegato il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina: “Vogliamo lavorare con le Regioni per sfruttare al meglio le opportunità che abbiamo con la nuova programmazione dei fondi europei per investire nella sperimentazione e nello sviluppo di soluzioni tecnologiche innovative con i Partenariati europei per l’innovazione, che vedranno protagonisti enti di ricerca, università e imprese. Allo stesso tempo grazie ai Programmi di sviluppo rurale fino al 2020 avremo più di 1 miliardo di euro da dedicare agli investimenti innovativi delle imprese, con un contributo che va da un minimo del 40% a un massimo del 50%. Per incentivare ulteriormente l’ammodernamento delle aziende agricole abbiamo promosso la stipula di convenzioni tra Regioni, Organismi pagatori e Abi per concedere prestiti agevolati fino al 100% delle spese che rientrano in questi programmi. Ci sono filiere e territori - ha concluso il Ministro - pronti a investire su questa sfida decisiva per il futuro del modello agricolo italiano. Siamo leader nella meccanizzazione agricola, nei sistemi esperti di irrigazione, e crediamo sia venuto il momento di fare un ulteriore salto di qualità. Con il piano nazionale avremo finalmente una strategia unitaria e una sinergia nuova tra pubblico e privato per dare futuro alla nostra agricoltura”.

Secondo Finmeccanica, il settore può valere “diverse centinaia di milioni” ha detto l’ad Mauro Moretti. Il mercato globale del pilotaggio remoto, secondo le stime del Gruppo, vale 5 miliardi l’anno, con un tasso di crescita del 9% annuo. Considerando la geo-informazione nel suo complesso, che prevede l’utilizzo di droni e satelliti per monitorare il territorio, di miliardi ne vale invece 33. In questo settore Il Gruppo, secondo Moretti, “dispone di un portafoglio di tecnologie e prodotti in grado di rispondere efficacemente alle sfide associate allo sviluppo e alla gestione sostenibile dell’ambiente, degli ecosistemi e dei territori, garantendo una supervisione accurata delle risorse naturali, della qualità dell’aria e dell’acqua e della produzione alimentare. Le tecnologie e le competenze presenti nei vari settori di attività del Gruppo - ha aggiunto - convergono in sistemi operativi integrati che intervengono in tutte le fasi legate alla gestione di eventi eccezionali in materia ambientale. Si va dall’analisi del contesto e dei dati, alla valutazione del rischio e dell’entità del danno, dalla simulazione di scenari di intervento, fino al coordinamento delle operazioni di emergenza, con l’obiettivo di minimizzare l’impatto su territori, strutture e individui”. Moretti, che ha citato anche l’enciclica di papa Francesco “Laudato si’”, indicando la necessità di proteggere il pianeta di cui “siamo custodi” il progresso umano “è legato alla possibilità di avere maggiori informazioni e come avviene con il microscopio, più diventa potente, più si può progredire”.

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