02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

L’agroalimentare è uno dei fiori all’occhiello del Belpaese, e la sua forza si deve soprattutto alle esportazioni. Eppure, la bilancia commerciale del settore, nel 2014, è ancora in negativo di ben 6 miliardi di euro. Così il rapporto Crea ad Expo

L’agroalimentare è uno dei fiori all’occhiello del Belpaese, e la sua forza si deve soprattutto alle esportazioni. Eppure, la bilancia commerciale del settore, nel 2014, è ancora in negativo di ben 6 miliardi di euro, differenza tra il valore totale delle esportazioni, sui 35 miliardi di euro, e le importazioni, introno ai 41 miliardi di euro.

Lo sottolinea il rapporto del Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (www.crea.gov.it).

presentato oggi a Expo in quadro complessivo del Belpaese che, invece, ha visto un saldo attivo delle esportazioni di ben 43 miliardi di euro (+47% sul 2013). Un quadro, comunque, nel complesso positivo per le aziende italiane.

“Le esportazioni, pari a circa 35 miliardi di euro, sono cresciute, sul 2013, in misura superiore alla media dell’economia in generale (2,7% contro il 2% delle esportazioni totali). Tale performance positiva è da attribuirsi all’aumento dei volumi esportati (4,6%) a fronte di una diminuzione del loro valore (-1,8%). Le importazioni si sono attestate su poco più di 41 miliardi di euro registrando una crescita del 2,9%, in controtendenza Alla media dell’economia (-1,6%)”, spiega il Crea.

Riguardo all’andamento degli scambi per aree geografiche, le esportazioni verso il Sud America sono aumentate del 10,6%, e quelle verso il Nord America del 6%. Le esportazioni verso l’Ue hanno segnato una variazione più contenuta rispetto all’anno precedente pari al 2%. Dal lato delle importazioni, è da sottolineare l’aumento del 42% circa degli acquisti dal Nord America, mentre diminuiscono del 21% circa le importazioni dai Paesi Terzi Mediterranei Africani.

Guardando ai prodotti, invece, per le importazioni spicca la crescita dell’aggregato dei crostacei e molluschi congelati (+15,3%), e dell’olio di oliva vergine ed extravergine (+ 7,6%). Per le esportazioni, pasta, conserve di pomodoro, vini rossi e rosati Dop confezionati e prodotti dolciari a base di cacao si confermano come primi 4 prodotti per importanza, ma si evidenzia la crescita degli spumanti di oltre il 27% in un anno, e quella di panelli, farine e mangimi (+22,9%).

“Nei processi di internazionalizzazione - ha sottolineato Gianpaolo Bruno, direttore dell’Ufficio per la pianificazione strategica, studi e rete estera dell’Agenzia Ice - il settore agroalimentare sta assumendo una morfologia complessa, in cui i vantaggi competitivi sono sempre di più associati alla capacità delle imprese di presidiare le catene globali del valore, attraverso modalità di collaborazione strategica che raggruppino produttori di beni e servizi interdipendenti, anche dislocati in paesi diversi, al fine di creare valore percepito per i consumatori finali”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli