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Il riso rappresenta un’eccellenza del made in Italy, sia per qualità che per produzione. Ora la filiera si presenta al mondo grazie all’Ente Nazionale Risi che nel Padiglione “CibuséItalia”, cercherà di promuovere la cultura di questo alimento

Con una superficie di 220.000 ettari ed una produzione di 1,4 milioni di tonnellate di riso greggio, l’Italia copre, rispettivamente, il 52% della superficie ed il 50% della produzione risicola europea. L’Italia è il primo Paese produttore di riso nell’Ue. Il 92% della superficie risicola italiana è concentrata in Piemonte e Lombardia, in particolare nelle Province di Pavia, Vercelli e Novara. Dello stato dell’arte del riso se ne parlerà ad Expo grazie all’Ente Nazionale Risi che, in cinque appuntamenti nel Padiglione “CibuséItalia”, cercherà di promuovere la cultura di questo alimento tra gli operatori del settore.
Il progetto, concepito per l’Esposizione Universale, unico nel suo genere, vede coinvolte le Camere di Commercio e le Province dei territori maggiormente rappresentativi del riso italiano e la presenza di aziende trasformatrici che rappresentano il 70% del riso commercializzato in Italia (www.enterisi.it).
Tutti gli incontri saranno moderati da Patrizio Roversi che attraverso i contributi di ospiti sempre diversi guiderà gli operatori nella scoperta della storia, tradizione, cultura e ricerca del riso italiano attraverso la testimonianza dei maggiori esperti del settore.

Focus - Il momento del riso in Italia ...
La produzione italiana annua di riso lavorato si attesta a 1 milione di tonnellate che viene collocato per il 10% sui mercati extra Ue, per il 35% sul mercato italiano e per il 55% sul mercato dell’Unione europea. In Italia figurano 4.100 produttori agricoli, 100 industrie di trasformazione e 75 pilerie. Il fatturato ottenuto dalla vendita di riso greggio da parte dei produttori è pari a circa 0,5 miliardi di euro. Il fatturato ottenuto dalla vendita di riso lavorato da parte delle industrie di trasformazione è pari a circa 1 miliardo di euro.
“Oggi la competizione internazionale è molto forte - dice Paolo Carrà, Commissario straordinario Ente Nazionale Risi - e questo richiede alla filiera risicola italiana di confrontarsi maggiormente puntando a cercare di connotare il riso italiano, prodotto di eccellenza dell’agro alimentare italiano, frutto di una continua ricerca scientifica nel segno di un’agricoltura più sostenibile. Lo spirito con il quale l’Ente Nazionale Risi ha deciso di partecipare ad Expo è da un lato quello di far conoscere ad un pubblico internazionale i valori di salubrità, versatilità del nostro riso e del piatto tipico, il risotto, e le bellezze dei territori risicoli italiani, dall’altro, spingere le aziende trasformatrici ad internazionalizzarsi ed a scoprire nuovi mercati. Lo spirito con il quale l’Ente Nazionale Risi ha pensato a questa iniziativa - continua Paolo Carrà - è quello di permettere anzitutto alle aziende intervenute di internazionalizzarsi e farsi conoscere ai visitatori di tutto il mondo e presentarsi ai buyer. Un altro aspetto fondamentale che abbiamo voluto evidenziare è lo stretto legame tra la coltura del riso e la cultura dei territori”.
“Spesso il consumatore pensa che il riso sia un prodotto proveniente dall’Asia e non sa che l’Italia è il primo paese produttore di riso nell’Unione europea - spiega Roberto Magnaghi, Direttore Generale dell’Ente Nazionale Risi - non è un caso che il riso italiano possa vantare un primato qualitativo nel mondo; ciò dipende anche dalla ricerca scientifica svolta negli anni dal nostro Centro Ricerche sul Riso. La ricerca applicata dell’Ente Nazionale Risi mira al miglioramento varietale dei mezzi di produzione (acqua, concimi, antiparassitari, etc.), alla mitigazione dell’impatto ambientale delle pratiche risicole, alla valorizzazione della fertilità dei suoli ed al miglioramento della salubrità del prodotto”.

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