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Expo, Coldiretti: “speculazione su fame ha bruciato 50 miliardi di dollari l’anno solo per grano”. Cardinale Turkson: “dobbiamo interrogarci su beni messi a disposizione da Dio”. Bono (U2): “Popoli e religioni, una famiglia umana con cibo per tutti”

Le speculazioni sulla fame hanno bruciato nel mondo 50 miliardi di dollari nell’ultimo anno solo per il grano con le quotazioni internazionali che sono crollate del 29% da 7 dollari per bushel (0,25 dollari al chilo) del 2014 a poco più di 5 dollari per bushel (0,18 dollari al chilo) attuali, ma a diminuire del 27% nell’ultimo anno sono anche i prezzi del mais e del 25% quelli della soia. Emerge da una analisi della Coldiretti sulla base degli andamenti al Chicago Board of Trade, punto di riferimento o del mercato delle materie prime agricole a livello internazionale, illustrata in occasione della la presentazione ufficiale del libro “Terra e Cibo” del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, Dicastero della Santa Sede, con il suo presidente, il cardinale Peter K.A. Turkson, il presidente Coldiretti Roberto Moncalvo e il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina. La lotta alla fame, ha detto Moncalvo, si combatte ripensando “a fondo il sistema di produzione e di distribuzione del cibo” come ci ha stimolato a fare Papa Francesco nell’udienza l’anniversario n. 70 della fondazione della Coldiretti. Per Turkson, “parlare di diritto e di accesso al cibo non è sufficiente. Dobbiamo interrogarci sui nostri doveri e sulle nostre responsabilità concernenti la destinazione universale dei beni del Creato e la tutela della natura messa a nostra disposizione da Dio”.
“L’andamento delle quotazioni dei prodotti agricoli è fortemente condizionato dai movimenti di capitale che si spostano con facilità dai mercati finanziari a quelli delle materie prime come il petrolio, dai metalli preziosi fino a grano, mais e soia” ha affermato Moncalvo nel sottolineare i limiti di un modello di sviluppo intensivo e globalizzato, che ha declassato il cibo a merce di scambio anonima e indifferenziata. Gli effetti negativi della speculazione sono precisamente uno dei temi su cui si sofferma “Terra e Cibo”. La Chiesa, infatti, ha spiegato il Cardinale Peter Turkson, avendo a cuore il benessere integrale di ogni persona, di ogni famiglia, di ogni comunità e nazione, dell’intera famiglia umana, una generazione dopo l’altra, “ha una parola da dire su Nutrire il Pianeta e su Energia per la Vita”, i temi dell’Expo.
Moncalvo ha osservato come si stia sopravvalutando l’incidenza e la risolutività delle nuove tecnologie come gli Ogm e nello stesso tempo subiamo le conseguenze di uno sfruttamento fuori ogni controllo delle terre per la produzione di biocombustibili soprattutto nei Paesi poveri con l’accumulo di un drammatico ritardo nel garantire una giusta alimentazione e ben 57 Paesi su 129 che non hanno raggiunto l’obiettivo di dimezzare la fame entro il 2015, fissato dall’Onu nel 2000, con oltre 800 milioni di persone che soffrono la fame. Questo è anche il risultato di una grande volatilità dei prezzi influenzata da speculazioni che spesso non hanno nulla a che fare con la reale situazione di mercato ma che impediscono la programmazione e la sicurezza degli approvvigionamenti in molti Paesi ed alimentano, ha denunciato Moncalvo, il paradosso dell’abbondanza denunciato da Papa Francesco proprio nel suo messaggio ad Expo. Una disattenzione verso il valore del cibo che, ha continuato Moncalvo, è purtroppo confermata dal fatto che un terzo del cibo prodotto nel mondo viene sprecato per un totale di 1,3 miliardi di tonnellate che sarebbero ampiamente sufficienti a sfamare la popolazione che soffre di fame, tra le 670 milioni di tonnellate perse nei paesi industrializzati e le 630 milioni di tonnellate in quelli in via di sviluppo.
L’appello di Papa Francesco ci conforta nel nostro impegno per dare un adeguato riconoscimento economico e sociale del lavoro nei campi dove, ha sottolineato Moncalvo, pesano gli effetti di una globalizzazione senza regole che favorisce lo sfruttamento, la speculazione sul cibo e sottopaga i prodotti della terra. In questo contesto l’Expo, precisa Moncalvo, è una enorme occasione per perseguire a livello globale un modello di sviluppo sostenibile attento all’ambiente che garantisca un sistema di tutela sociale ed economica in grado di assicurare un futuro all’agricoltura e un cibo sicuro e accessibile a tutti, in Italia e nei Paesi più poveri. Con il loro lavoro gli imprenditori agricoli italiani hanno costruito una agricoltura di straordinaria qualità, con caratteri distintivi unici, con una varietà e un’articolazione che non ha uguali al mondo, ha concluso Moncalvo nel sottolineare che “questo know how replicabile in ogni parte del pianeta è il contributo della Coldiretti per affrontare la lotta alla fame nei Paesi più poveri”.
Di fronte a questa situazione, il Cardinale Turkson ha esortato numerosi attori ad interrogarsi sui loro doveri e sulle loro responsabilità: “quali sono i doveri e le responsabilità dei Governi riguardo alla situazione di fame nel mondo?”. Spiegando che responsabilità può significare sia colpa sia compito, ha infine passato in rassegna le responsabilità degli imprenditori, dei comunicanti e dei pubblicitari, degli educatori delle famiglie e dei singoli che consumano alimenti.
L’ingegner Attilio Galimberti è intervenuto a nome di Franciscans Internationals, ricordando come “non si può pensare di sfamare il Pianeta se non si sconfigge prima l’accaparramento delle terre attuato da parte dei paesi sviluppati e delle economie emergenti a danno dei più poveri”. L’accaparramento delle risorse naturali è stato fortemente condannato da Benedetto XVI, ed è anche analizzato e condannato nel libro “Terra e Cibo”, così come in una precedente riflessione del Pontificio Consiglio, “Energia, Giustizia e Pace”. “L’attuale e allarmante corsa all’accaparramento delle terre - ha continuato Galimberti - nasconde una forma odiosa di sfruttamento della terra, del territorio e delle popolazioni locali, che rischia di instaurare di nuovo e con una forma nuova e più insidiosa, il colonialismo nel sud del mondo. La maggior parte di queste acquisizioni non sono legittime perché non tengono conto dei diritti economici, sociali e culturali delle popolazioni locali, dei piccoli contadini, delle popolazioni indigene, delle donne e dei bambini per i quali l’unica forma di sopravvivenza è data dai frutti di quella terra che viene loro brutalmente sottratta. Per far fronte a questa crisi di valori, a un mercato globalizzato e incontrollato che punta solo al profitto selvaggio - ha concluso - l’unica soluzione è quella di ricentrare il mercato ed il business attorno ai diritti umani e alla natura. Uno sviluppo che non rispetti i diritti umani non ci porterà lontano”.
Tebaldo Vinciguerra, l’Officiale del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace responsabile delle questioni ecologiche e di sviluppo, moderatore durante la presentazione del volume all’Expo, ha esortato a mantenere sempre alto l’impegno “per la dignità umana e per le sue implicazioni”, e a tenere sempre a mente due interrogativi: “quale pianeta lasceremo alla future generazioni, ma anche quali generazioni lasceremo al pianete”, esortando cioè a preoccuparsi del fattore umano, senza limitarsi a quello tecnologico o a pretendere di risolvere le sfide ambientali senza aver allo stesso tempo cura della cosiddetta “ecologia umana”.

Focus - Il videomessaggio di Bono Vox (U2) all’Expo 2015 Milano
“Eminenza, signore e signori, mi chiamo Bono, il mio nome è Bono sono molto dispiaciuto di non essere con voi oggi. Ma il mio lavoro quotidiano mi occupa molto attualmente, gli U2 sono in tournée negli Stati Uniti ma verremo nel bellissimo Paese che abitate più avanti nell’anno. Aspetto questo momento. Sono molto molto onorato di parlare con voi oggi, ecco perché: radunati in questa stanza, vi ricordate che ci fu una volta un’alleanza fra la comunità musicale e la comunità di fede, e questo era molto speciale, davvero la Chiesa Cattolica era al centro di questo, e quel movimento venne chiamato Giubileo 2000 Cancella il debito, se lo pronuncio bene. Era il Giubileo 2000. Lascia perdere il debito. Sono certo che ve lo ricordate. Era davvero un fantastico ed importante momento nelle vite di molti di noi. La cancellazione del debito per iniziare un nuovo millennio. Una bellissima idea, penso un’idea dataci da Dio, ed era un’idea così potente, che le persone lavorarono insieme indipendentemente dalle ideologie, attraverso gli oceani, e alla fine la realizzarono, fecero sì che accadesse. E voi ragazzi, avete alzato la voce e guidato un movimento globale di giubileo e insieme abbiamo fatto in modo che i politici - di solito non interessati da questa questione - prestassero attenzione e, ancora più importante, agissero, e questa azione portò alcuni significativi cambiamenti. Per esempio, penso che quasi 100 miliardi di dediti africani furono cancellati. Globalmente circa 126 miliardi di debiti cancellati. Risorse vennero rese disponibili per mandare i bambini a scuola, tantissimi bambini. Per migliorare la sanità. E quella campagna riuscì a creare un movimento più grande, una sorta di gruppo di supporto transatlantico non partigiano che andò oltre la cancellazione del debito per chiedere aiuti migliori, più efficaci, per le persone più povere nel mondo. E crediamo che questo venne realizzato dagli insegnamenti della Chiesa Cattolica sulla giustizia sociale. Anche di altre chiese. Fu un momento stupefacente. Altri 57 milioni di bambini andarono a scuola in Africa. Più di 9 milioni di Africani e 13,5 milioni globalmente ora hanno accesso a medicine per l’Aids. È straordinario. Ci sono, annualmente, 3 milioni di bambini in meno che muoiono per cause prevenibili, rimediabili. Wow! Allora ecco la mia domanda per voi: le persone intorno a voi lo sanno? Chi lo sa? C’è forse uno di noi che ha davvero smesso di riflettere, di meditare su quanto accaduto? Perché credo sia incredibilmente importante che la Chiesa Cattolica sappia cosa venne compiuto sotto la sua guida, perché credo che questo può aiutarci a ripetere questo tipo di iniziativa. Possiamo avere una rinascita di questo momento adesso. Non sarebbe grandioso? Poiché uniti come un mondo solo, una famiglia umana, possiamo costruire sul successo del Giubileo 2000, in modo da supportare il rinnovato giubileo al quale chiama Sua Santità Papa Francesco con il Cardinale Turkson, sinistra e destra, ricchi e poveri, tutti i popoli, tutte le religioni potrebbero lavorare come uno solo su questo tipo di cosa. Una famiglia umana, con cibo per tutti. Sapete di cosa sto parlando. Questa è davvero una cosa importante e, a tutti voi riuniti, so che è importante. Se non vi dispiace fate pervenire un messaggio, un umile messaggio a Sua Santità, a Papa Francesco, di cui sono un grande fan, chi non lo è? Papa Francesco, la vostra solidarietà con i più vulnerabili ha davvero ispirato me e tanti di noi, aldilà delle parole, aldilà della musica, e vogliamo lavorare con voi, per voi, su questo. Sono pronto a rimboccarmi le maniche, sono pronto a camminare, sono pronto ad affrontare le strutture di povertà ed indifferenza che intrappolano i più poveri nella povertà, nell’ingiustizia e nella fame. Questo è un messaggio che il G7 e tutti i dirigenti mondiali devono ascoltare. Come saprete, nelle prossime settimane i dirigenti del G7 si riuniscono in Germania. I dirigenti d’Africa si riuniscono a Johannesburg. Poi, tutte le nazioni si riuniscono ad Addis Abeba, per decidere come questa incredibile somma, miliardi di dollari di aiuti verranno spesi nei prossimi quindici anni. Attualmente solo un terzo degli aiuti arriva alle nazioni più povere e la corruzione succhia questi scarsi fondi, succhia cibo e medicine dai popoli più poveri del pianeta. Dobbiamo sconfiggere la corruzione. Cambierà. Le cose stanno cambiando. Ma se possiamo trovare i fondi per rafforzare I più poveri del mondo, particolarmente bambine e donne, le cose cambieranno per davvero. Se possiamo sostenere la loro lotta per sconfiggere la povertà e la fame, possiamo tutti condurre verso una vita in dignità. È tutta la nostra dignità che è il ballo, non è forse così? Grazie mille per avermi ascoltato. Non eravate tenuti a farlo. Grazie per avermi accolto per questo momento. Che Dio vi benedica.

Focus - “Terra e Cibo”: la quarta di copertina (150 pagine, Libreria Editrice Vaticana 2015)
Il problema della fame nel mondo continua a sussistere, nonostante gli sforzi istituzionali e organizzativi, le acquisizioni scientifiche, i numerosi studi e una nuova consapevolezza generalizzata. È doloroso, ma doveroso, considerare quanto siano rilevanti le sue pluridecennali cause strutturali. A partire dalla seconda metà del secolo scorso, avvicendandosi o sovrapponendosi, se ne sono aggiunte di nuove, di tipo congiunturale, che rendono maggiormente complesso il problema e, per questo, ancora più necessaria e urgente la sua efficace risoluzione. I molteplici aspetti che lo connotano devono essere considerati congiuntamente. Occorre, difatti, tenere conto delle caratteristiche del contesto economico, ecologico, sociale e politico, che condizionano e che, nel prossimo futuro, continueranno a condizionare i processi di sviluppo.
Il Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, aderendo all’esortazione di Papa Francesco di “trovare i modi perché tutti possano beneficiare dei frutti della terra”, con le presenti riflessioni intende offrire il proprio contributo agli attuali dibattiti ed alcune proposte, secondo la sua specifica competenza, sperando che siano soddisfatte quanto prima tutte le condizioni necessarie affinché ciascun popolo ed individuo possa gioire del suo eguale diritto ad assidersi alla mensa del banchetto comune e adempiere il suo eguale dovere di contribuire a prepararlo.
Il titolo del presente lavoro mette in relazione due realtà, la “terra” e il “cibo”: la prima rinvia all’organizzazione della produzione e all’uso delle risorse; la seconda, alla distribuzione e agli stili di vita.
Info: www.iustitiaetpax.va

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