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Borragine, malva, finocchietto selvatico, ortica, tarassaco e così via: sono solo alcune delle erbe spontanee commestibili, passione di un esercito di 100.000 raccoglitori, protagoniste di “Mangiasano” 2015, il 23 maggio da Expo alle piazze d’Italia

Non Solo Vino
Le erbe spontanee in cucina sempre più amate dagli italiani

Borragine, malva, finocchietto selvatico, strigoli, piantaggine, ortica, tarassaco e così via: sono solo alcune delle erbe spontanee commestibili più diffuse, vera passione di un insospettabile esercito di oltre 100.000 raccoglitori che so aggira per i prati di tutta Italia. A cui sarà dedicata l’edizione 2015 di “Mangiasano”, promossa da Vas - Verdi Ambiente e Società onlus, e Cia - Confederazione Italiana Agricoltori, di scena il 23 maggio, nelle piazze di oltre 20 città italiane, con laboratori, piccoli corsi formativi, dibattiti, degustazioni e mercatini, tutti eventi uniti dal “filo rosso” che porta ad una corretta divulgazione sulla conoscenza e la tutela del patrimonio di biodiversità del nostro Paese (www.vasonlus.it).
A partire da Expo ovviamente, nel Padiglione Italia, dove Turismo Verde della Cia realizza delle piccole classi per i bambini, dove l’unica materia di studio sarà l’agricoltura e si potranno scoprire, tra l’altro, molte erbe spontanee che nascono nel nostro Paese.
La stellaria, la lingua di cane, la piantaggine, la borraggine, la malva, la bubbolina e l’ortica sono solo un micro esempio dell’immenso patrimonio vegetale spontaneo di cui è ricco il nostro territorio. Una risorsa complessiva ancora per molti versi inesplorata ma su cui stanno lavorando molto i titolari degli agriturismi. Sono ormai centinaia le aziende agricole e gli erboristi che propongono corsi di approfondimento sulla conoscenza delle piante selvatiche, tour nelle macchie e laboratori culinari sull’impiego in cucina delle erbe di campo. Quindi, sta diventando a pieno titolo, una delle attività che gli agriturismi svolgono in piena coerenza con la loro vocazione multifunzionale. Al momento non si può parlare di un vero e proprio business, intorno alle erbe spontanee, ma l’interesse è crescente. Infatti, non può essere casuale che nella “top ten” delle pietanze richieste nei “menù agrituristici” c’è proprio la “misticanza”.
Di questa nuova tendenza esultano anche gli ambientalisti, convinti che questo rinnovato interesse verso i prodotti spontanei e naturali della terra potrà attivare un processo virtuoso, che condurrà ad un maggiore rispetto e tutela delle aree verdi e boschive d’Italia. Ma c’è un’unica controindicazione - avvertono i Vas e la Cia - così come avviene per i funghi, nessuno deve raccogliere erbe spontanee di alcun tipo senza una adeguata e certificata conoscenza delle stesse, tanto meno dovrà mangiarle. È noto come alcune erbe non siano edibili ed altre siano protette dalla legislazione vigente, quindi ne è vietata la raccolta.
La questione delle piante spontanee è, tra l’altro, un pilastro fondamentale del grande tema della tutela e della salvaguardia della biodiversità, che si celebra oggi ad Expo. Una tutela che passa attraverso la rimessa in produzione di varietà vegetali e animali in via d’estinzione, ma anche preservando e monitorando l’universo della vegetazione spontanea. Un processo che include la cura e la manutenzione, non solo dei parchi protetti, ma di tutte le aree verdi del Paese.
Vas e Cia-Confederazione Italiana Agricoltori ricordano che, solo nel nostro Paese nell’ultimo secolo, sono scomparse oltre il 20% delle specie animali e vegetali, ed una percentuale quasi analoga è a serio rischio d’estinzione, se non si interviene con Politiche e interventi adeguati. Bisogna, quindi, investire sulla ricerca e favorire attraverso incentivi le attività di allevamento e produzione di piante, frutti e animali rari anche se le stesse non garantiscono alti livelli di rese e quantità.

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